Che nelle prossime ore sarà chiusura è ormai certo. Resta solo da capire quanto dura sarà la stretta e chi riguarderà in particolare. La chiede tutto il Cts e anche il consulente del ministero della Salute, Valter Ricciardi la considera “inevitabile”: "E’ l’unica strada possibile in un momento in cui non c'è più la possibilità di tracciare che abbiamo - spiega -. Quando si fanno solo le raccomandazioni le persone fanno tutto quello che è consentito, e questo riduce il contagio soltanto del 3%. Con questo tasso non riusciremo mai a diminuire la curva, invece il lockdown lo riduce del 15". L’ala rigorista Speranza-Boccia-Franceschini vorrebbe farlo subentrare già dal prossimo weekend, che si preannuncia peggio di quello già visto quanto ad assembramenti: sarà l’ultimo fine settimana utile per comprare i regali e raggiungere i propri cari ovunque si trovino, finché vige il giallo. Le ipotesi sono ancora diverse, ma occorre far presto perché i giorni passano e rinviare ulteriormente il loro varo butterebbe all’aria l’efficacia che dovrebbero avere.
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Dobbiamo ricordare che la situazione di stallo che stiamo vivendo nei vari indici dell’epidemia riflettono ancora i contatti avvenuti almeno 2-3 settimane, e non ancora il “liberi tutti” con il progressivo scolorimento delle regioni praticato dall’inizio di questo mese. Quali sono i diversi scenari? Il lockdown duro prevede il divieto di uscire di casa nei festivi e prefestivi. Oppure, come punto di mediazione, per una zona rossa nazionale. In tutto 12 giorni di serrata: 19-20 e 24-27 dicembre, poi 31 dicembre-3 gennaio e infine 5-6 gennaio. Date in cui saranno proibiti o fortemente limitati shopping, spostamenti e riunioni familiari. In questo scenario il coprifuoco potrebbe essere anticipato dalle 22 alle 20 o perfino alle 18. La zona rossa generale prevede la chiusura di ogni esercizio commerciale ma non il divieto di spostarsi, per lo meno in città , per un lasso di tempo che andrebbe dal 23/24 dicembre direttamente al 6 gennaio. senza “ponti”. La zona arancione nazionale, preferita da Conte e Iv, salverebbe la libertà di movimento regionale e gli esercizi commerciali, ma non bar e ristoranti. La decisione verrà presa tra stasera e domani ma la sensazione è che presto l’Italia seguirà quanto sta avvenendo in Germania, Olanda e altri paesi europei.