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ESC: Maneskin, artisti si espongano, su Ucraina nessun dubbio

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ROMA, 13 MAG "Sull'Ucraina non si possano avere incertezze, non esistono zone grigie. E' una guerra ingiustificata e ingiustificabile. Non c'è spazio per la discussione: è sbagliato sotto tutti i punti di vista. Putin è un dittatore moderno, un tiranno". I Maneskin, per voce di Damiano zoppicante e con la stampella dopo aver preso una storta mentre giravano un video , difendono a spada tratta il loro "Fuck Putin" gridato al Coachella che ha fatto il giro del mondo. "Lo rifarei. Tutta la vita, tutti i giorni. Sono sconcertato dalla reazione che che c'è stata. E anzi, invito altri artisti a farlo. Perché come personaggi pubblici abbiamo un potere enorme: la tendenza a essere sempre neutrali per non perdere o guadagnare pubblico la trovo antiartistica, paracula".
    Giovani, ma determinati, i quattro ragazzi romani sul palco dell'Eurovision Song Contest, dove tornano come ospiti della finale dopo la vittoria dell'anno scorso, lasceranno che siano gli artisti ucraini stessi a farsi sentire: "la loro voce è più autorevole della nostra".
    Dopo un anno di successi in Europa e in America, la band torna sul palco da dove è iniziato tutto o quasi. "E' stato un anno pazzesco. Siamo felici e orgogliosi. L'Eurovision è stata la partenza di un nuovo capitolo della nostra carriera, e tornare qui ha un grande significato". ma da qui si riparte anche per nuova musica. Sul palco del Pala Olimpico di Torino i Maneskin presentano il loro nuovo singolo, appena pubblicato: Supermodel, ispirato dal loro periodo americano e dalla vacuità di certi personaggi ossessionati dalla popolarità e dal successo. "Per noi è più facile rimanere con i piedi per terra, perché siamo in quattro e quando uno prova a fare il galletto viene subito umiliato dagli altri tre", raccontano ridendo Damiano, Victoria, Ethan e Thomas. "Quando siamo sul palco siamo consapevoli che le persone sono lì per la musica e non per celebrare noi". (ANSA).
   


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