Messina - Non si fa coinvolgere dal dibattito nazionale sulla candidatura del generale Vannacci tra le file della Lega. Nino Germanà è il politico siciliano che si è sempre schierato a favore del Ponte sullo Stretto. La priorità è per la “sua” Sicilia. La politica l’ha respirata in famiglia sin da piccolo con il nonno Nino più volte deputato regionale della DC e il papà Basilio senatore di Forza Italia. Adesso il senatore Nino Germanà eletto alle scorse politiche con la Lega di cui è uno dei massimi rappresentanti siciliani è candidato alle elezioni europee nella circoscrizione Sicilia-Sardegna. La realizzazione del Ponte è il suo ormai consolidato cavallo di battaglia.
“Il Ponte servirà a tutti, migliorerà la competitività di tutte le imprese siciliane, in particolar modo di quelle province come quella di Ragusa che registrano un Pil tra i più alti della Sicilia. Una grande opera che il mondo ci invidierà. L’avvio di questo cantiere, oltre a creare risorse, investimenti e occupazione, comporterà la realizzazione di altre quindici infrastrutture prioritarie che mancano all’appello per fare della Sicilia l’hub commerciale indispensabile nel Mediterraneo per portare le merci in Nord Europa senza navigare fino a Rotterdam. Il Ponte sullo Stretto di Messina è entrato stabilmente nel dibattito pubblico, anche grazie al ministro Matteo Salvini che sin dal primo giorno si è battuto per la sua realizzazione e Germanà e’ stato il relatore del decreto a Palazzo Madama. E’ un’opera voluta dalle stesse imprese siciliane che continuano a pagare un alto prezzo per il gap con il nodo e che hanno dovuto fare i conti con un crollo dell’export nel 2023”.
Lo slogan del manifesto elettorale di Nino Germanà "Il tuo ponte con l'Europa" è un programma di lavoro.
“Non è un’opera fine a se stessa -spiega Germanà- Farà da attrattore per altre infrastrutture che servono per lo sviluppo della Sicilia e del Sud. La competitività dei territori ormai si misura non solo sullo spostamento di merci e persone, ma anche sulla capacità di connettersi. L’insularità che costa ai siciliani circa 6,5 miliardi l’anno e la localizzazione periferica rispetto ai mercati europei e ai principali fornitori di materie prime costituiscono attualmente fattori limitanti per lo sviluppo della Sicilia. L’insufficiente accessibilità ai poli di interesse turistico e alle aree interne, gli eccessivi tempi di viaggio e l’inefficienza dei sistemi di trasporto, soprattutto in chiave di interscambio, determinano una perdita di competitività delle imprese e in generale del territorio siciliano, anche in termini di attrattività turistica e commerciale. Il Ponte potrà portare innumerevoli vantaggi per il trasporto dei prodotti ortofrutticoli freschi diretti verso i mercati nazionali ed europei. In provincia di Ragusa ci sono tantissime imprese e decine di migliaia di lavoratori che muovono ogni anno volumi economici di grande rilievo. Per fare alcuni esempi, basti pensare che dalla provincia di Ragusa partono circa 1000 autotreni al giorno carichi di merci destinate ai mercati del nord Italia e di tutta l’Europa. Questi autotreni arrivati a Messina, spesso, devono attendere anche più di tre ore prima di potersi imbarcare sui traghetti per Villa San Giovanni e l’eventuale attesa risulta all’autista come momenti di marcia. Per ovviare a questa problematica si è costretti all’utilizzo di due autisti per autotreno con il conseguente aumento dei costi di trasporto che, ovviamente, gravano sulle tasche dei consumatori finali”.