Altre 24 ore di “libertà vigilata” prima del weekend arancione: cosa si può fare e cosa no
di Redazione

Ragusa – L’Italia è da ieri in zona gialla “rafforzata”: l’unica novità, in aggiunta alle norme già previste per questa fascia, è il divieto di lasciare la regione in cui ci trovi, se non per i noti e comprovabili motivi di lavoro, salute e rientro a casa. Fino ad oggi, venerdì 8, ogni altro spostamento è libero, senza bisogno di documentarlo nel modulo del Viminale. Tutti i negozi rialzano le saracinesche (tranne palestre, centri sportivi, cinema e teatri). Bar, ristoranti e ogni altro esercizio dedicato alla ristorazione potranno restare aperti fino alle 18, poi proseguiranno l’attività con asporto e consegna a domicilio.
Riaprono anche le scuole materne, elementari e medie. In altre regioni del Sud – Calabria, Puglia e Campania – si è deciso di rinviare la ripresa delle lezioni in presenza in presenza anche per gli alunni più piccoli a lunedì 11, quando dovrebbe rientrare in classe anche il 50% dei ragazzi delle superiori: molto dipenderà dal bollettino dei contagi del prossimo weekend, quando per altri due giorni – sabato 9 e domenica 10 – tutto il Paese tornerà a colorarsi di arancione. Ormai si decide quasi giorno per giorno, navigando a vista tra le curve di positivi e ricoveri: “Aspetteremo fino al 10 gennaio per capire quale sarà tale andamento – afferma il governatore siciliano, Nello Musumeci –, se ci sarà un’impennata dei casi Covid, potremo ancora chiedere la didattica a distanza”. Il parere del Cts regionale è che licei e università debbano aspettare almeno fino a lunedì 18, se non oltre. Alcuni ospedali iniziano ad essere in affanno e i vaccini non sono ancora la soluzione: perché ci si immunizzi servono due dosi, e non si è concluso ancora il primo giro.
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