Ragusa - Per andare da Trapani a Ragusa si impiegano 13 ore e 14 minuti, cambiando 4 treni regionali.
Un’Italia a due velocità corre lungo i binari italiani fra treni che hanno più di 18 anni, linee sospese o chiuse da tempo e ritardi. È questa la fotografia scattata dal rapporto «Pendolaria 2024» di Legambiente.
L’età media dei convogli al Sud è di 18,1 anni mentre al Nord è di 14,6 anni. Il record di «anzianità» spetta al Molise (22,6 anni) seguita dalla Calabria (21,4 anni).
Secondo l’associazione ambientalista, quattro delle dodici linee ferroviarie peggiori sono al Sud: «Le ex linee circumvesuviane (142 km, ripartiti su 6 linee e 96 stazioni, che si sviluppano intorno al Vesuvio, sia lungo la direttrice costiera verso Sorrento, sia sul versante interno alle pendici del Monte Somma, fino a raggiungere Nola, Baiano e l’Agro nocerino sarnese), la linea Catania- Caltagirone-Gela, e come new entry la linea Jonica che collega Taranto e Reggio Calabria, la linea adriatica nel tratto pugliese Barletta-Trani-Bari». Senza considerare che in quest’area del Paese ci sono «linee ferrovie chiuse e sospese ormai da anni come quella della Palermo-Trapani via Milo (chiusa dal 2013 a causa di alcuni smottamenti di terreno), della Caltagirone-Gela (chiusa a causa del crollo del Ponte Carbone l’8 maggio 2011) o quelle delle linee a scartamento ridotto che da Gioia Tauro portano a Palmi e a Cinquefrondi in Calabria, il cui servizio è sospeso da 11 anni e dove non vi è alcun progetto concreto di riattivazione».
In Sicilia, dove è in cantiere l’alta velocità per la tratta Messina-Catania-Palermo viaggiano su binario unico ancora treni per 1.267 chilometri: l’85 per cento del totale. Fra di essi anche una lunga tratta da Castelbuono a Patti della Palermo-Messina che un tempo risultava essere cruciale per i trasporti europei perché era il tratto iniziale o finale, a seconda delle percorrenze, del cosiddetto «Corridoio 1 Palermo-Berlino». Sull’isola, poi, non sono elettrificati 689 km ovvero il 46,2% del totale.