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28/06/2018 18:37

Cannabis legale, qual è la situazione in Sicilia?

"New canapa economy"

di Redazione

Cannabis legale
Cannabis legale

Curarsi con la cannabis: a un anno dalla legge che consente di coltivare e commercializzare questa piantagione (con incidenza di Thc inferiore allo 0,2 per cento), come ricordato anche in un nostro articolo delle scorse settimane, e dopo l’estensione dell’utilizzo terapeutico della sostanza ricavata, qual è lo stato dell’arte in Sicilia?

Il business della canapa
L’argomento non è soltanto di “costume” e non riguarda esclusivamente il consumo di marijuana: è questo il primo equivoco da chiarire quando si parla di cannabis legale. Anzi, per dirla con le parole di Coldiretti, siamo di fronte a un nuovo business, alla “new canapa economy”, che ha un potenziale stimato in oltre 40 milioni di euro, mentre solo l’applicazione terapeutica potrebbe generare un giro di affari di 1,4 miliardi e garantire almeno 10 mila posti di lavoro.

Per Coldiretti c’è un boom della coltivazione
E la Sicilia, in questo quadro, sta svolgendo un ruolo primario, visto che viene inserita tra le regioni più dinamiche dal punto di vista imprenditoriale, con centinaia di iniziative avviate negli ultimi anni in questo ambito. Come dichiarato dal presidente e dal segretario Coldiretti, “il boom della coltivazione della canapa è un’ottima dimostrazione della capacità delle imprese agricole di scoprire e sperimentare nuove frontiere e soddisfare i crescenti bisogni dei nuovi consumatori”. Moncalvo e Gesmundo sostengono anche che “proprio da queste esperienze di green economy si aprono opportunità di lavoro nelle campagne che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del Paese”.

La Sicilia e la canapa
Tuttavia, si devono sottolineare anche alcune “ombre” che riguardano la nostra regione, a cominciare da un ritardo dell’applicazione della norma che prevede la rimborsabilità dei farmaci a base di cannabis se prescritti in ambito ospedaliero, prevista da una delibera approvata dall’Assemblea regionale già nel 2014 (Erogazione dei medicinali e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche) che però, a distanza di quattro anni, non è mai concretamente entrata in vigore.

Attesa per l’uso terapeutico
Di conseguenza, i pazienti che necessitano di tali disposizioni acquistano le preparazioni nelle farmacie, pagandole indipendentemente dalla patologia. Accanto a questo, da più parti si invita la Regione a favorire insediamenti di coltivazione, previsti anche dall’ultima legge di bilancio 2017, che prevede appunto l’attivazione di nuove coltivazioni di cannabis in aggiunta a quella di Firenze, dietro autorizzazione del ministero della Salute e dell’AIFA.

L’impegno dell’assessore Razza
Anche di questo si è discusso nelle scorse settimane ad Agrigento, in occasione del convegno “Cannabis medica, esperienza terapeutica in Sicilia e Sistema Sanitario Regionale”, a cui ha partecipato anche l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza. L’intervento dell’esponente della Giunta Musumeci è stato molto atteso, e Razza ha affrontato la questione dicendo che “non siamo ideologicamente contrari a una piantagione di cannabis terapeutica in Sicilia, ma verificheremo la fattibilità attraverso un tavolo tecnico“.

Ampliare le coltivazioni in Sicilia
Non solo parole di circostanza, stando a quanto dichiarato da Francesco Cascio, ex presidente dell’Ars e presente ad Agrigento in qualità di medico dell’Asp, che si fa promotore della causa e svela che lo stesso assessore Razza “mi ha invitato a far parte del tavolo tecnico che intende convocare in assessorato per capire quali sono i passaggi formali. Mi risulta che abbia chiesto all’Esa, l’ente di sviluppo agricolo, la disponibilità di alcuni appezzamenti di terreno per coltivare la cannabis terapeutica”. Non resta che attendere, per andare incontro alle esigenze dei pazienti e offrire al territorio un nuovo possibile volano di ripresa economica.