Torino - Dramma questa mattina all’aeroporto di Caselle dove un passeggero di trent’anni è morto mentre era in volo da Torino a Lamezia Terme. Secondo le prime ricostruzioni, il decesso sarebbe stato causato da un arresto cardiaco. L’uomo si sarebbe sentito male quando l'aereo - volo Ryanair fr8780r - era quasi a metà del tragitto, ma la richiesta del capitano di atterrare su altri aeroporti sarebbe stata negata. Quindi il dietro front per rientrare a Caselle. Nel frattempo il 35enne è stato soccorso a bordo e l'allarme al 112 era già stato lanciato. Una volta atterrato, l'uomo però non ce l'ha fatta ed è deceduto. L’uomo era di origini calabresi ma risiedeva in provincia di Cuneo, a Vezza D'Alba. Era partito proprio per la Calabria quando è stato colto dal malore. Insieme a lui c’era la moglie, seduta a qualche sedile di distanza, che ha avuto un malore in seguito al decesso del consorte ed è stata trasportata in ospedale.
Subito dopo l’atterraggio sembrava che l’ambulanza del 118, una volta arrivata sul posto, sarebbe stata bloccata una decina di minuti perché in pista serviva la scorta. Ma la Sagat (la società che gestisce l’aeroporto) smentisce: «Si precisa che la prima ambulanza con i volontari era attesa al varco e ha impiegato circa 2 minuti per accedere al sedime aeroportuale (nel frattempo il paziente aveva tre medici con defibrillatore e adrenalina che lo stavano assistendo) mentre la medicalizzata del 118 è entrata immediatamente». Viene spiegata poi la successione completa dei soccorsi: «Due medici passeggeri sul velivolo hanno cominciato le manovre di rianimazione cardio polmonare coadiuvati dal personale di bordo e hanno erogato due scariche con il defibrillatore semi automatico presente in aereo». «Nel frattempo – continua la Sagat – il personale sanitario in servizio presso il pronto soccorso aeroportuale si preparava in pista a prestare soccorsi e la centrale operativa 118, allertata sulla situazione, provvedeva ad inviare l'ambulanza di base di Borgaro Torinese, seguita dal mezzo con medico ed infermiere con sede a Venaria», sottolinea l'Asl, evidenziando che all'arrivo dell'aereo «il medico in servizio presso l'aeroporto saliva immediatamente a bordo e provvedeva ad erogare la terza scarica con il Dae e a somministrare dell'adrenalina». Infine due volontari dell'ambulanza del 118, una volta saliti a bordo, hanno aiutato i sanitari che già prestavano soccorso nel continuare le manovre rianimatorie.