La malattia non curata degenerò in infezione cerebrale, sarebbe bastato un semplice antibiotico
di Redazione

Brescia – Due anni di carcere per omicidio colposo ad Anna Solzi, la pediatra di Nicole Zacco, la piccola di 4 anni morta nel 2018 a causa di un’otite non curata e degenerata in infezione cerebrale. Il gip del Tribunale ha riconosciuto e condannato la condotta “superficiale e poco accorta” del medico, ora in pensione, che secondo i consulenti della Procura bresciana “ha abbattuto pesantemente le probabilità di sopravvivenza della bambina”.
Per i pm sarebbe bastata la prescrizione di un banale antibiotico per impedire che la patologia diventasse letale. Nonostante i sintomi la pediatra avrebbe invece confermato una cura a base di paracetamolo e gocce auricolari. Ha pagato lei per tutti: nel registro degli indagati erano finiti inizialmente 14 medici degli ospedali in cui i genitori avevano portato la bimba, e da cui era stata dimessa.
Le loro posizioni però sono state archiviate perché gli inquirenti non sono riusciti a dimostrare il nesso tra le loro condotte e il decesso. “Nessuno mi ridarà indietro mia figlia – ha commentato il padre di Nicole in aula – ma con questa sentenza (con rito abbreviato, ndr) otteniamo almeno un po’ di giustizia” e 248mila euro di provvisionali.
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