Cultura Modica

Buon Natale, Girolama Grimaldi. Insieme ai tuoi figli

Per la prima volta vengono scoperti e pubblicati i figli di Girolama Grimaldi



Modica - Nei primi giorni di Novembre, presso la Fondazione Grimaldi di Modica ha avuto inizio il Convegno di Studi “I GRIMALDI DI MODICA” organizzato dalla Società Modicana di Storia Patria in collaborazione con la Fondazione ospitante  e l’Opera Pia “Istituto Agricolo Operaio Michele Grimaldi”.  Il Convegno ha registrato il patrocinio di diversi Enti ed anche quello del Principato di Monaco e sarà articolato su diverse giornate che, dopo l’incontro iniziale, si snoderanno nel corso del primo semestre del 2024: come è stato chiarito all’inizio dei lavori il programma previsto e già comunicato potrà subire dei cambiamenti per i “focus” da concordare tra i vari relatori vista la vastità della materia che copre cinque secoli di questa Storia di Famiglia e di Città.

Chiarimento necessario perché per una variazione sul calendario dei lavori (il mio intervento era previsto nel giugno 2024), sono stata  chiamata a tenere la prima relazione della Prima Giornata, dopo i saluti del Presidente della Fondazione avv. Salvatore Campanella e la presentazione dei lavori da parte del Presidente della Società Modicana di Storia Patria dr. Carmelo Cataldi.

Mi sono sentita in dovere di adattare la prima parte dell’intervento alla situazione di “apertura del convegno” a partire dal titolo: “IL GENIUS LOCI”; senza timore di enfatizzare,  nel   ricordo di quanto ci ha lasciato  scritto  il gesuita G.M.S.J nella presentazione della  Monografia sui Grimaldi di Vincenzo Giardina del 1925  “il nome cristianamente ed italianamente grande inciso sopra ogni pietra di questa Modica gloriosa: Famiglia Grimaldi”  e per la ragione che  la mia azione di ricerca e divulgazione sull’argomento Grimaldi è nata dall’aver ascoltato “le voci dei luoghi” dove i Grimaldi hanno lasciato tracce indelebili, luoghi dove sono cresciuta insieme all’avv. Campanella ed al dr. Cataldi (e ci siamo ritrovati  ad aprire il Convegno) e dove abbiamo vissuto, senza saperlo, due ultime pagine della Grande Storia dei Grimaldi a Modica: la prima a fine anni Settanta  quando il gesuita Padre Ximè  nel complesso di San Giuseppe (che fu la terza dimora dei Gesuiti a Modica che era stata voluta nel Primo Novecento da Grazia sorella di Clemente e Giovan Pietro) aprì  la Scuola di Servizio Sociale la intitolò “Scuola Superiore di Servizio Sociale Grazietta Grimaldi Castro”;   la seconda pagina a fine anni Ottanta  quando i locali del Castello (che erano stati la sede dell’ “Opera  Assistenza Infanzia Abbandonata” fondata dalle sorelle Concetta e Francesca Grimaldi  intorno al 1835 come ci ricorda la lapide all’ingresso)  videro nascere, nello stesso luogo ed in continuità ideale con l’opera delle Grimaldi,  il nucleo iniziale di quella che è oggi una splendida realtà nella città di Modica, la Casa Don Puglisi.   Di seguito, nella ricerca delle  ragioni di fondo che hanno portato alla maturazione del convegno,  ho voluto ricordare la “riscoperta” a Modica della presenza e dell’azione della Famiglia Grimaldi grazie agli studi condotti sull’Archivio Privato Grimaldi, preziosa fonte di ricerca finora poco approfondito, (depositato tra il 1958 ed il 1959 presso la sezione dell’Archivio di Stato di Modica)  che in famiglia fu “gelosamente custodito e conservato” da Concetta (1763-1848) - secondo le indicazioni testamentarie del padre il Cav. Gran Croce Michele Grimaldi -  motivazione che gli valse il “premio alla Modicanità alla memoria” nel 2007, e la medaglia è custodita presso l’Archivio di Stato di Ragusa.  Questi studi datano ormai un quarto di secolo: tesi di laurea (preziosa quella di Maurizio Gulino), pubblicazioni di storici locali, articoli e poi mostre ed altre  iniziative divulgative. Per diverse ragioni  di ordine familiare ed ambientale io conservavo confuse e frammentarie memorie legate ai Grimaldi: quegli studi a me  hanno regalato la possibilità di ricostruzione filologica delle confuse memorie e  “voci dei luoghi” e a quanti avevano incontrato e studiato i Grimaldi  per gli  interessi più vari che andavano  dalla storia all’araldica o  alla botanica, dalla fisica alla poesia o all’arte, dall’assistenza  all’istruzione o al mecenatismo (poiché  i Grimaldi hanno lasciato rilevanti contributi in tutti questi ambiti, sostanziale motivo del singolare ed unico ruolo della Famiglia a Modica), hanno dato la possibilità di una visione d’insieme o indicato altre piste di approfondimento. Quegli studi che ripeto, rimandano all’Archivio (come anche agli Archivi Parrocchiali)  insieme alla presenza della “Fondazione Giovan Pietro Grimaldi” e dell’ “Opera Pia Istituto Agricolo Operaio Michele Grimaldi” frutto della munificenza  della Famiglia, oggi fanno acquisire alla città la piena consapevolezza che la Memoria Grimaldi   è  eredità da riconquistare ed il Convegno ne è il segno. (I relatori coinvolti sono esperti e studiosi che sull’argomento hanno preparazione ed esperienza diretta, come alcuni ex Presidenti della Fondazione Grimaldi).

In questa cornice, ho avuto la circostanza favorevole di anticipare (in parte)  l’intervento previsto per giugno e quindi tornare a  parlare di Girolama Grimaldi entro la fine del 2023, anno  Tricentenario della pubblicazione del Suo volume di poesie “La Dama in Parnaso”.  Nell’articolo che ho  pubblicato in occasione dell’otto marzo, dicevo che dopo la riscoperta di Girolama, attraverso le fonti letterari e lo studio della sua opera, fatta dalla prof.ssa Giovanna Finocchiaro Chimirri, toccava a Modica  attraverso i suoi Archivi, ridare un’immagine più completa di Girolama ritenendo che la possibilità di integrare lo studio  letterario  con i documenti d’Archivio, avrebbe potuto fornire ulteriori e decisivi elementi alla comprensione dell’opera, della vita e personalità di Girolama. Quasi spinta dalle circostanze,  ho iniziato a cercare …  innanzitutto ho “voluto vedere” il certificato di nascita:  “Girolama, Felicia, Anna Maria, Agata, Lucrezia, Rosalia”    furono i nomi attribuiti alla nostra che, come risulta dal Registro Parrocchiale di San Giorgio, non nacque come finora riportato concordemente da tutte le fonti storiche il 27 settembre, ma alle ore 12 del 26 novembre del 1681 e fu battezzata il 29 novembre. Così “ho assolto” al compito di  restituire a Girolama tutti i nomi di Battesimo e l’esatta data di nascita. E poiché nella sua opera  il tema dei figli, il lacerante dolore per la loro perdita  e la condizione della gravidanza sono ricorrenti, ho cercato tracce dei figli di Girolama, perché su questo argomento le fonti consultate erano anche discordanti.   L’emozione per la sorpresa dei dati trovati mi accompagna ancora … l’alunna prediletta del Campailla, la protagonista del Salotto Letterario di Casa Grimaldi, la socia di diverse  Accademie Letterarie,  la Poetessa Girolama  ebbe tredici figli!! L’approfondimento di questo solo dato, potrà dare contributo straordinario alla comprensione della vita e dell’opera  … e ci sarà tempo e modo …

Al momento solo qualche riflessione “sul contesto”: se alla combinazione delle variabili che influenzano la vita delle persone può darsi il nome di destino, quello della poetessa fu singolarmente segnato dal terremoto dell’11  gennaio 1693: in quel giorno morì sua madre come anche la prima moglie ed una figlia del Governatore Blasco Castilletti. Girolama in quel momento ha undici anni;   undici  mesi dopo, appena compiuti dodici anni, l’8 dicembre 1693  sposa il governatore e vedovo  Blasco Castilletti. Per sei anni non ha figli. Il primo figlio di Girolama e Blasco, Ignazio Maria  nasce nel dicembre del 1699;  a questo seguono Giovanna nel giugno1701 (battezzata senza padrini, imminente morte?), Saverio Ignazio nel novembre 1702  e Francesca di Paola nel gennaio 1704. I certificati di Battesimo dei quattro figli di Girolama e Blasco si trovano tutti nell’Archivio Parrocchiale di San Giorgio. Nel 1705,  morì Blasco Castilletti; tre anni dopo, ad inizio settembre del 1708, a ventisette anni, Girolama sposò Giacinto Lorefice  figlio di Ignazio Lorefice dei Baroni di Mortilla e di Antonia Nicita.  Il primo figlio di Girolama e Giacinto, Ignazio Giuseppe nacque nel luglio del 1709; a questo seguì Agnesa Antonia che nacque a fine dicembre del 1710 e morì dopo pochi giorni; poi nel dicembre del 1711 nacque Dorotea Maria che morì a 18 mesi; nel maggio del 1713 nacque Enrico Saverio che morì ad un anno. (Quindi muoiono consecutivamente, il secondo, il terzo ed il quarto figlio). Nel gennaio del 1715 nacque Francesco Di Paola, nel marzo del 1716 Maria Gabriella, nell’ottobre del 1717 Giovanna Giacoma, nel luglio del 1720 Rosalia Clara e nel febbraio del 1722 Corrado Saverio.  I certificati di Battesimo dei nove figli di Girolama e Giacinto si trovano nell’Archivio Parrocchiale di San Pietro, dove è specificato che il primo ed il terzo bambino furono battezzati a San Pietro; tutti gli altri nella Chiesa del Soccorso.   Un anno dopo la nascita dell’ultimo figlio, Girolama dà alla stampe la sua opera. Questi semplici dati  anagrafici sono ora il punto di partenza per una vera comprensione di Girolama: tredici figli nell’arco di ventitré anni, dal 1699 al 1722 e l’anno successivo la pubblicazione.  E’ facile evincere che l’attività poetica l’accompagnò costantemente mentre faceva la madre.  Si  pongono subito alcune domande a cui le ricerche potranno dare risposta: se  figli di Blasco sono registrati a San Giorgio e quelli di Giacinto a San Pietro,  Girolama lasciò la casa paterna, il famoso Salotto Letterario di Casa Grimaldi  solo in occasione del secondo matrimonio? Sapremo trovare in quale Casa Lorefice si trasferì?   L’interrogativo più interessante, a mio avviso, si pone  rispetto al periodo 1693-1699 del matrimonio di Girolama con Blasco, cioè dai dodici ai diciotto anni di Girolama, durante i quali non ebbe figli: furono quelli della vera formazione  di Girolama? Tommaso Campailla era già assiduo frequentatore di Casa Grimaldi in veste di precettore dei figli del Principe Enrico; sposata a Blasco, zio di Tommaso Campailla,  Girolama ne diventa “zia”: il rapporto di parentela che rovesciò la simmetria discente – docente, con il probabile incremento della frequentazione, potenziò la crescita culturale di  Girolama?  Ed un ultimo quesito: a fianco  del Governatore Blasco, Girolama giocò un ruolo di “Governatrice”? Forte della sua formazione, alla luce della “dimensione politica” che l’opera di Girolama esprime e delle personalità che  vi  figurano (sovrani, intellettuali, medici, poeti, gesuiti e religiosi in genere su cui si è ampiamente scritto) penso che possa darsi risposta positiva. (Confesso che mi sono posta la domanda, perché nel registro dei morti del terremoto,  al nome che identifica  la prima moglie di Blasco  è aggiunto “Governatrice”). Sul semplice esempio della ricchezza conoscitiva che “squarciano” i soli dati degli  Archivi Parrocchiali, si evince facilmente quale  migliore comprensione della poetessa modicana potranno  dare ricerche  mirate condotte sull’Archivio Grimaldi. Al momento, alla fine di questo 2023 che ha coinvolto Modica nella  Celebrazione del Tricentenario, dopo averLi ritrovati e  nella Festa che celebra tutte le nascite,  alla figlia del Principe Enrico la città può  augurare  “ BUON  NATALE  GIROLAMA,  insieme ai Tuoi Figli!”.

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