Cultura
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06/12/2021 20:45

La festa di Pasqua a Modica nel Cinquecento

Nel 1597 a Modica impazzava la guerra tra la Matrice di san Giorgio e la Parrocchiale di san Pietro

di Un Uomo Libero.

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La festa di Pasqua a Modica nel Cinquecento
La festa di Pasqua a Modica nel Cinquecento

Modica – Spesso la Storia ci sorprende con i documenti d’archivio. È il caso della città di Modica. Siamo così abituati alle cosiddette antiche tradizioni da non distinguere più che cosa queste tradizioni abbiano effettivamente di antico.

Eppure se potessimo fare un salto nel passato e solo per qualche attimo sbirciare in quel tempo, ci meraviglieremmo di molto!

Di sicuro alla fine del Cinquecento a Modica le devozioni erano diverse e anche tanto sentite, forse più sentite di quelle di oggi.
Come si sia persa qualsiasi traccia e memoria di quelle è davvero un mistero anche perché oggi, per uno scherzo della Storia, qualcuna di esse si è improvvisamente palesata attraverso scomode carte d’archivio.

In breve i fatti.
Nel 1597 a Modica impazzava la guerra tra la Matrice di san Giorgio e la Parrocchiale di san Pietro.

Nel suo recente e ottimo libro “San Giorgio/ Martire nella storia e nella tradizione popolare della città di Modica”, l’autore, Carmelo Cataldi, con la meticolosità del ricercatore e l’imparzialità dello storico ne ha documentati le vicende e gli atti che, per oltre tre secoli, impegnarono viceré e ambasciatori, re e papi.

Il 14 aprile 1597, nona indizione, giorno di Pasqua, il Governatore generale pro tempore della Contea di Modica, l’Illustre Bernardino Insunsa, convocava alla presenza dei giurati dell’università, i procuratori delle chiese di san Giorgio e di san Pietro di Modica.

Motivo del contendere era una speciale reliquia, la reliquia del latte della Vergine Maria, gelosamente conservata e venerata nella chiesa di S. Maria del castello di Modica.

Il governatore proponeva, allora, di estrarre a sorte quale delle due chiese in quell’anno avrebbe dovuto ospitare la reliquia nella sosta necessaria del lungo pellegrinaggio che, il martedì di Pasqua, la avrebbe portata dal castello alla chiesa di S. Maria di Odigitria, volgarmente detta dell’Itria sul versante opposto della cava, in cima alla collina.

Alla solenne processione partecipavano le più alte cariche della Contea, il clero, l’università. Sicuramente dopo l’arrivo nella chiesetta dell’Itria della reliquia e la sua venerazione, il popolo si acquartierava nei dintorni, consumando un pasto freddo per essere pronto a riaccompagnare in processione la reliquia alla chiesa del castello.

Nel 1597 la sorte premiò i procuratori della Matrice di san Giorgio.

Il 16 aprile, martedì di Pasqua, il castellano don Francesco Estrada, nella Chiesa di S. Maria del Castello di Modica, consegnava al dottor Pietro Gaga, Cola Redosta e Michele Ferrer, giurati, la preziosa “reliquia del latte” con la raccomandazione di portarla alla Matrice di san Giorgio.

Ferrer, nella qualità di notaio della Banca della Contea, stendeva una nota perché tutto l’accordo rimanesse per gli anni a venire e a futura memoria.
Così si concludeva a Modica la celebrazione della Pasqua nel Cinquecento.
A questo punto è d’obbligo chiedersi in che cosa consistesse questa reliquia.

Con buona probabilità, così come risulta da elenchi di reliquie conservati in varie chiese e cattedrali italiane ed europee (S. Maria del Popolo, Roma; Collegiata di Montevarchi, Arezzo; a Nocera Superiore Santuario di S. Maria Materdomini, Cattedrale di Toledo e di Oviedo in Spagna; Parigi in Francia) doveva trattarsi di un’ampolla votiva nella quale era racchiusa un po’ di polvere prelevata dalla cosiddetta “Grotta del latte “ di Betlemme. Secondo un’antica pia tradizione in quella grotta la Vergine Maria si sarebbe rifugiata col bambino Gesù per sfuggire alla persecuzione di Erode. Allattando il piccolo, sarebbero sfuggite alcune gocce di latte che avrebbero poi colorato miracolosamente di bianco tutta la grotta. La grotta di Betlemme  fu e ancora è custodita dai Francescani ai quali va sicuramente il merito di aver diffuso questa devozione in tutto l’Occidente cristiano. A Modica la reliquia potrebbe essere stata portata dai primi Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme nel tempo in cui fu fondata la Commenda.

E tale famosa reliquia che fine ha fatto?
Placido Carrafa non ne fa menzione alcuna, sia nell’edizione latina sia in quella volgarizzata da Renda.

Neanche nell’elenco delle reliquie oggi custodite nella Matrice di san Giorgio, puntualmente redatto da Cataldi e pubblicato nel testo sopra citato, figura. Tutto farebbe pensare che già al tempo di Carrafa la “reliquia del latte” non esistesse più.

Molto tempo dopo la “Madonna vasa vasa” con la sua teatralità la farà certamente dimenticare sostituendola per sempre nel cuore dei modicani.

Forse una traccia è rimasta di quell’antica festa, qualcosa che io, giovanissimo studente a Modica, ricordo ancora con curiosità e interesse: il “marti ri litri”, un prolungamento della Pasquetta che mi faceva molto ben sperare in una lunga graditissima vacanza. 

A seguire i documenti
Doc. n. 1
f. 135/r
Nota per li eclesie di Santo Jorge et S/to Petro
+
Die xiiij aprilis 9 ind/ 1596

Perche fra li duy eclesie de Santo Jorgi et Santo Petro chi era litigio et diferenza a quali de dicti eclesie tocase prima lo jorno di lo marte dia de Pasqua de resurrectione nelo quale se cala de lo castello la reliquia de lo lacte de la sacratissima Virgine Maria et con solemni processioni se conduchi a la eclesia de n/ra Donna de Ytria et stando dicti che fu in simile letigio et diferenza desideroso lo multo Ill/re S/r Bernardino Jnsunsa gubernator generale del contato de Modica de quitare dicti diferenze et che la università vina in pachi, fu di pariri che se jetassi xorti a quali de dicti eclesie tocasi et cosi con volunta et consenso de li procuratori de dicti eclesie fu jetata nel dito jorno de la Pasqua de la resurrectione che fu a li xiiij de questo presenti misi di aprile la quale toco questo primo anno 9 ind/ 1596 a la eclesia de Sancti Jorgi de modo che lo anno x ind/ 1597 toca dicta reliquia portarla a la eclesia de Sancto Pietro de modo tali che alternativamente tochi un anno a Sancto Jorgi et lo altro a Sancto Pietro con questo pacto et conditioni che si per caso acadisi, per alcuno estorvo o caso, alcuno anno non poter passare per la chiesa a cuy toca quella se ne deva rejntregare nel sequenti o sequenti, de modo tale che efectivamente che ogni una de dicte eclesie habia come se dize per alternativa haver il suo loco senza litigio nexuno de lo che de mandato del deto multo Ill/re gubernator fu facta la presenti nota.

Die et anno supradictis/ unde.

Doc. n. 2

Die xvj aprilis 9 ind/ 1596

Francisco Strada castellano del castello di Modica jn lo supradicto jorno jntro la eclesia di Sancta Maria del castello de Modica

f. n. 135/v

consignao al doctor Petro Gaga, Cola Redosta et a Michael Ferrer Jurati la reliquia de lo lacte de la sacratissima Virgine Maria et questo con jurando da lo preditto castellano a li dicti Jurati a effecto de quella portarla et passarla yn la eclesia de Sancto Gorgi et de quella portarla a n/ra Donna de Ytria et poy retornar dita reliquia a lo castello. Lo che acusi fu facto advertendo che pi lo anno  x ind/ 1597 toca dicta reliquia portarla y pasarla per Santo Petro modo ut supraditto et acusi jn ogni anno yn lo che de mandato del multo Ill/re S/r Bernardino Jnsunsa ne fu facta la presenti nota per me Michael Ferrer magistro notario de la banca die et anno supradittis.

 

CREDITI

Archivio di Stato di Ragusa, sez. di Modica

Carrafa P., Motucae Illustratae/ Descriptio seu…, Typis Nicolai Bua, Panormi, MDCLIII

Carrafa P., Prospetto corografico Istorico di Modica volgarizzato da Filippo Renda, volume primo, Tip. Mario La Porta, Modica, 1869

Cataldi C., San Giorgio/ Martire nella storia e nella tradizione popolare della città di Modica, Grafiche Vincenti, Modica, 2021

Thibault Y.J., La grotta del latte di Betlemme, 2011

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