Rosario Palazzolo è scrittore ma anche attore e regista teatrale
di Redazione

E’ un romanzo che va in profondità nella cattiveria degli uomini e delle donne, siano essi preti o madri, Con tutto il mio cuore rimasto (Arkadia, pag. 206, 16 euro) dello scrittore palermitano Rosario Palazzolo.
Palermo. Un ragazzino è segregato in una stanza buia. Due donne hanno appena sprangato con delle assi di legno la sua porta, per lasciarlo morire d’inedia. Nel frattempo scorre come un diario una lettera a Gesù crocifisso: una storia segreta e difficile, con un padre silenzioso, una madre arcigna, un prete che impartisce supplizi morali… Di chi è questa vicenda? E chi è quel ragazzo? Amaro e spassoso, carico di umorismo non meno che di crudezza, Con tutto il mio cuore rimasto è un libro sull’impossibilità della verità: una storia di trasfigurazioni e dissimulazioni, raccontata con straordinario ingegno. La novella sorprende a ogni pagina, con una prosa unica e deflagrante, di per sé in grado di spingere il realismo al grottesco e alla satira di costume. La scrittura, precisa, dura e travolgente, con inflessioni dialettali e in lingua parlata, dà voce e spessore a personaggi intrappolati in una cultura complessa, oscura e claustrofobica, dove imperano il dubbio e il senso di colpa, le distorsioni di una morale ai limiti del parossismo. Lo sguardo dei protagonisti sembra ingabbiato in questa dimensione, nella quale ognuno è incapace di sovvertire le regole del gioco.
Rosario Palazzolo (Palermo, 1972) è scrittore ma anche attore e regista teatrale. Del 2020 è La vita schifa, edito sempre da Arcadia.
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