Il libro della giornalista del Corriere della Sera Marisa Fumagalli edito da Rubettino
di Redazione

“Mio padre è un prete. Storie e segreti tra conventi e sacrestie”. E’ il titolo del libro della giornalista del Corriere della Sera Marisa Fumagalli edito da Rubettino.
Figli della colpa, concepiti fra parrocchie e conventi. Nascite occulte, frutto di relazioni proibite e perfino di violenze sessuali. È un esercito, sparso per il mondo, formato da “irregolari”. Chi sono? Quanti sono? Migliaia o forse decine di migliaia. Centinaia in Italia. Cifre approssimative, raccolte da associazioni impegnate a svelare un fenomeno antico e sommerso, che travolge la regola (contestata) del celibato e i voti di castità, vigenti nella Chiesa Cattolica Romana. Più che le statistiche qui interessano le vite difficili dei protagonisti: figli di preti, per lo più. E di monache che, forzatamente o non, hanno ceduto ai desideri di maschi prepotenti. Persone segnate nel profondo, spesso psicologicamente fragili, inseguite dalla vergogna delle proprie origini. Ma in queste pagine vi sono anche figli che hanno superato il trauma. Combattivi, a testa alta rivendicano verità e diritti. Di più: alcuni di loro si mostrano orgogliosi nell’affermare “mio padre è un sacerdote”.
Venticinque anni dopo aver raccontato “Le donne dei preti” (Baldini e Castoldi, 1996) Fumagalli affronta la vicenda umana di bambini, poi ragazzi, infine uomini e donne che per anni sono stati ignari di essere figli di amori proibiti. Nessuna morbosità o pruriginosità nel testo, ma l’ascolto, a volte, di una incolpevole sofferenza.
Il libro è un viaggio tra testimonianze dirette e viaggi nel passato. La cronista del Corriere scava tra silenzi e coperture, con animo laico e grande umanità.
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