Gli scavi riportano alla luce uno street food: pentole in coccio con capretto e lumache e vino corretto con le fave
di Redazione

Pompei – Le pentole in coccio con i resti delle pietanze più prelibate, dal capretto alle lumache e persino una sorta di “paella” con pesce e carne insieme. Il vino ‘corretto’ con le fave e pronto per la mescita. E un grande bancone ad “elle” decorato con immagini così realistiche da apparire quasi in 3d: una coppia di oche germane, uno strepitoso gallo, un grande cane al guinzaglio sopra al quale è stato rintracciato perfino un insulto omofobo. A Pompei, dove gli scavi non si sono mai fermati neppure nei giorni del lockdown, torna alla luce quasi intatto un Thermopolium, di fatto una bottega di alimentari con smercio di street food, genere molto amato dai cittadini della colonia romana. Tutto quasi fermo nel tempo al giorno dell’eruzione, fissato nell’eternità dal materiale piroplastico, che ne ha sigillato gli straordinari colori e conservato elementi fondamentali per ricostruire usi alimentari e abitudini dei romani di duemila anni fa. “Una fotografia di quel giorno nefasto”, commenta il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna con l’agenzia Ansa, che ha scattato le bellissime foto in allegato.
I resti dei piatti in menù, “con l’impiego congiunto di mammiferi, uccelli, pesce e lumache nella stessa pietanza”, come spiega nella sua relazione l’archeozoologa Chiara Corbino, costituiscono di fatto una specie di paella ante litteram. O il particolare trattamento del vino, come racconta a sua volta l’archeobotanica Chiara Comegna, che era corretto con le fave (servivano a sbiancarlo e nello stesso tempo a correggerne il gusto) ma anche conservato in un dolo che aveva sul suo fondo una tegola per separare i legumi dal liquido ed evitare di mescere il vino insieme con il suo poco gradevole fondo. Senza parlare dello scheletro di un cagnolino trovato a un passo da bancone, proprio vicino al dipinto che ritrae un cane al guinzaglio: adulto ma di dimensioni così modeste da far pensare che già all’epoca si praticasse la selezione delle razze da compagnia. Sarà possibile visitare tutto questo non prima di Pasqua, Covid permettendo.
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