Cultura
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11/03/2024 13:44

Sebastiano Tusa, l’Indiana Jones siciliano morto sfidando l’ignoto

Sebastiano Tusa, cinque anni fa la morte in un incidente aereo. Il nostro ricordo dell'uomo e dell'archeologo

di Giuseppe Savà

Sebastiano Tusa, l’Indiana Jones siciliano morto sfidando l’ignoto
Sebastiano Tusa, l’Indiana Jones siciliano morto sfidando l’ignoto

Cinque anni fa ieri, in un incidente aereo in Africa, è morto l’archeologo di fama mondiale Sebastiano Tusa. Tusa era in quel momento assessore ai beni culturali in Sicilia.

Il nostro ricordo di allora.

 

C’è qualcosa di profetico nella morte, improvvisa, tragica e straziante di Sebastiano Tusa. La profezia che si materializza con la sua scomparsa è quella dell’uomo che sfida l’ignoto, che cerca il non conosciuto, e attraverso questa ricerca rischia la vita. 

Sebastiano Tusa aveva superato due interventi chirurgici per tumore, al colon e ai polmoni, e dopo la chemioterapia -che gli aveva fatto perdere i capelli- si immergeva in mare, riprendendo il lavoro di ricerca archeologica subacquea.

 

Una sfida alla malattia e alle avversità, alla condanna che il destino sembra assegnare quando la diagnosi è infausta. Come se la consapevolezza di un tempo limitato avesse accelerato in lui un bisogno di conoscere, di cercare, di mettere in moto tutte le leve della curiosità scientifica.

 

Tusa è stato un Indiana Jones siciliano, pronto a rischiare pur di sapere, dedito al suo lavoro con amore invidiabile. Ha fatto ciò che gli piaceva, lo ha fatto con passione, trasporto, abnegazione, lasciando l’ospedale e i cicli di chemio, la broncopolmonite e i ricoveri, per tornare a indagare. In mare, dove si immergeva, e lungo i frastagliati sentieri dell’archeologia.

 

È morto – ci sia consentito- nella maniera più feroce e coerente possibile, per un uomo che del sapere aveva fatto una missione. Andando in Africa, a portare in un convegno mondiale Unesco la propria testimonianza.

Che oggi brilla, insopprimibile.

 

La seconda foto è di Luigi Nifosì.