Si chiama Lanzarote
di Redazione

Sabaudia – Tu chiamalo se vuoi, “Lanzarote”. Due donne, entrambe madri e architetto, Paola Macera e Raffaella Truglio, hanno inventato un ombrellone che prende il nome dal caratteristico frangivento a forma di ferro di cavallo tipico sull’isola dei vulcani: una barriera di rocce eruttive che protegge i bagnanti sulle spiagge e i vitigni sulle colline.
Cosa è Lanzarote? E’ un telo leggero microforato montato su tre elementi verticali in legno. Il distanziamento dal terreno favorisce il passaggio della brezza ma delimita lo spazio vitale di ogni famiglia e argina le raffiche di vento. Una soluzione ariosa, quindi, ma anche sicura. Solida ma allo stesso tempo economica. Quando il covid sarà soltanto un lontano ricordo, la struttura potrà essere riutilizzata per dividere spazi pubblici, donare privacy ai tavolini o ricavare privé nei locali all’aperto. Il tutto con costi e tempi di realizzazione assolutamente contenuti. Il mese scorso ci eravamo occupati delle campane da ristorante. Stavolta l’invenzione dà il senso di una maggiore libertà.
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