Ragusa - Duecento tir, molti dei quali acquistati di recente e personalizzati per il trasporto del polietilene, solcano le strade di Ragusa ogni giorno, servendo i clienti dello stabilimento Versalis in tutta Italia. Dietro questi mezzi si nasconde un investimento di decine di milioni di euro.
Ecco, partiamo proprio da qui.
Lo stabilimento Versalis di Ragusa produce polietilene, la materia principe per fare la plastica. Prima di addentrarci nei dettagli della chimica, partiamo proprio dalla fine. Successivamente approfondiremo l’aspetto del mercato, coi prodotti di uso comune e specialistico in cui vengono trasformate le produzioni ragusane.
Analizziamo, intanto, il dato della logistica del prodotto finito.
Come viene trasportato il polimero prodotto a Ragusa?
Partiamo dal numero delle produzioni, dalle quantità di polietilene che Ragusa mette sul mercato della plastica: 140.000 tonnellate anno.
Il polimero prodotto deve essere confezionato per la vendita in sacchi da 25 kg, oppure piazzato sfuso. In ragione delle preferenze del cliente. Parliamo sempre di prima scelta.
140.000 tonnellate di polietilene corrispondono a 5 milioni e seicentomila sacchi.
Ovvero 102.000 pedane annue, composte da 55 sacchi di polietilene ciascuna.
Ovvero, 2.500/3.000 viaggi su gommato per il polimero ragusano solo per quello venduto in sacchi.
il 25% del polimero ragusano viaggia sfuso, ovvero in casse mobili che vengono noleggiate o acquistate alla bisogna.
1.500 casse mobili da 23 tons ciascuno.
1 cassa mobile per 1 camion per 1 viaggio.
Ovvero 1500 viaggi da Ragusa verso la clientela della trasformazione in tutto il territorio italiano. La maggior parte delle casse mobili sono spostate su Gela, ove altri consorzi dei trasporti, questa volta gelesi, guideranno il polietilene verso aree di stoccaggio prodotti Eni del Nord Italia.
1500 casse mobili rivestite ciascuna e per ogni viaggio di un liner speciale per evitare la contaminazione del polimero.
Nel computo della logistica non è stato incluso il calcolo dei viaggi su gomma che subiscono i rifiuti, i reflui da lavorazione, i big bag per il polverino (riciclabile), gli scarti di estrusione (riciclabile), cartoni (riciclabili), legname (riciclabile), plastiche usate da imballo anch’esse riciclabili, olio esausti riciclabili, condensati, eccetera, eccetera, eccetera. Così come l’arrivo delle materie prime. Altri consorzi ragusani e catanesi con una ventina di automezzi su strada.
Abbiamo fin qui contabilizzato solo i dati industriali della logistica legata al polimero prodotto a Ragusa, confezionato in sacchi o piazzato sfuso e messo su gommato.
Andiamo al dato economico di questa benedetta logistica.
A soddisfare la logistica delle produzioni ragusane ci sono 135 piccole imprese che forniscono servizi di autotrasporto allo stabilimento siciliano con una flotta di circa duecento veicoli industriali. Sono 135 piccole imprese che rischiano di chiudere.
Spieghiamolo meglio.
Per la Versalis di Ragusa lavorano 135 microimprese di autotrasporto, che sono associate in tre consorzi e forniscono un parco complessivo di duecento veicoli industriali. I consorzi hanno dichiarato in questi giorni che numerose imprese di autotrasporto hanno recentemente acquistato nuovi veicoli proprio per soddisfare le esigenze dell’industria della plastica ragusana. Non solo acquisto di veicoli nuovi ma anche di rimorchi modulati in Tauliner , i cosiddetti camion con tela, i telonati.
È uno dei tipi di rimorchio più comuni. Questo carrello, tirato dalla motrice, si caratterizza per la copertura con teloni sui lati e sulla parte superiore. Teloni che possono essere rimossi completamente o parzialmente, rendendo più rapide e comode le operazioni di carico e scarico delle merci. E a Ragusa si utilizzano solo questi tipi di camion e rimorchi soprattutto per il trasporto del prodotto in sacchi e pedane.
Dicevamo, 135 imprese, 200 camion, duecento rimorchi, di cui la maggior parte nuovi con carrelli rimodulati a telone per le esigenze di carico polietilene.
Valore?
Siamo sui 40 milioni di euro.
Il camion più vecchio utilizzato dalle imprese di trasporto ragusane ha 5 anni di attività su strada. Il parco macchine della logistica Versalis, affidata ai consorzi di trasporto, dunque, è tutto nuovo.
Quaranta milioni di euro che saranno caricati tutti, proprio tutti, sulle spalle di 135 imprese, di 135 famiglie che, con la fine della produzione polimeri a Ragusa, saranno destinate al default.
Non sono numeri lanciati a caso. È un dato reale.
Solo per la logistica di Versalis le imprese ragusane di trasporto hanno investito, negli ultimi 5 anni, 40 ml di euro. Se volessimo spartirle per 135 attività, sarebbero più di 300.000 euro per camion più rimorchio. Quaranta milioni di euro con un pay out, ovvero un ritorno sull’investimento, a 5 anni. Perché questa è l’anagrafica dei mezzi utilizzati per il trasporto del polimero ragusano.
Qual è il giro economico offerto da Versalis per il trasporto delle proprie produzioni da Ragusa verso il mercato? Siamo sugli 8 milioni di euro anno. Incluso il riorno degli automezzi alla base ragusana, dopo la consegna del carico.
Otto milioni di euro anno, per 5 anni di investimento su mezzi e rimorchi ci restituisce un pareggio nel bilancio della logistica ragusana affidata a imprese private: 40 milioni di euro. La chiusura del sito Versalis di Ragusa sarebbe un fardello insostenibile per le 135 piccole imprese del trasporto. È come se un'intera generazione di imprenditori locali avesse puntato tutto su un singolo dado, e ora quel dado è uscito con un numero sbagliato.
Questa analisi riproduce solo il dramma della logistica, solo uno degli aspetti dell’indotto che ruota attorno allo stabilimento Versalis di Ragusa, utile a farvi comprendere le dimensioni di una chiusura industriale.