L'Ue raddoppia le risorse all'Isola per occupazione giovanile e istruzione professionale
di Redazione

Palermo – Raddoppia la dotazione delle risorse per la Sicilia messe a disposizione dall’Europa per il lavoro, l’occupazione giovanile, l’istruzione e la formazione professionale. L’ha reso noto nei giorni scorsi l’Autorità di gestione del Programma operativo, Patrizia Valenti, spiegando che è stato approvato il Programma Fse+ della Regione Siciliana per la programmazione 2021-2027. Palazzo d’Orleans è tra le prime amministrazioni (unica del Mezzogiorno insieme alla Sardegna) ad aver ottenuto l’approvazione formale del Programma. Inoltre, è il primo programma comunitario a essere stato approvato e, quindi, a portare risorse fresche per la Sicilia: dagli 800 milioni di euro della vecchia programmazione 2014-2020 si passa a oltre 1,5 miliardi per il periodo 2021-2027; a questa somma vanno aggiunti altri 500 milioni stanziati sul Programma operativo complementare (Poc).
Il risultato ottenuto è il frutto di un intenso lavoro di squadra tra tutti gli uffici coinvolti e, in particolare, quelli del dipartimento regionale della Formazione professionale, della direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione della Commissione europea, del dipartimento Politiche di coesione e dell’Agenzia della coesione territoriale e dell’Anpal. Obiettivo principale – attraverso le cinque priorità individuate dal Programma operativo – è la costruzione di “una società della conoscenza orientata alla valorizzazione dell’inclusione e al contenimento del disagio sociale”. Si amplia così la platea dei beneficiari delle azioni e degli avvisi messi in campo a partire dai prossimi mesi dagli assessorati dell’Istruzione e della formazione professionale e della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro.
Cambiano le priorità del Programma regionale: nella nuova versione viene dato spazio – oltre a occupazione, istruzione e formazione, inclusione sociale e lotta alla povertà – anche a giovani (P4) e azioni sociali innovative (P5). Le risorse del Fse+ serviranno per finanziare le priorità previste dal Programma. Circa 300 milioni di euro sono assegnati all’occupazione giovanile e 450 milioni all’inclusione sociale. Inoltre, sono state destinate specifiche risorse finanziarie per il contrasto alla povertà infantile (75 mln) e per il sostegno alle persone indigenti (45 mln). Oltre 417 milioni saranno assegnati all’istruzione e alla formazione professionale, con particolare attenzione allo sviluppo delle competenze Stem (discipline scientifico-tecnologiche); circa 325 milioni le risorse per l’occupazione e 356 milioni per l’inclusione sociale. Infine, per la priorità “azioni sociali innovative”, ne sono stati stanziati 48 per incentivare l’inclusione attiva, le pari opportunità e la non discriminazione per migliorare l’occupabilità dei gruppi svantaggiati.
La Regione Siciliana è tra le poche ad aver attivato queste azioni sociali, talmente promosse dalla Ue che saranno cofinanziate fino al 95%. Come fortemente richiesto nei nuovi regolamenti, la Regione ha risposto ad alcune criticità sorpassando i minimi di stanziamento risorse previste da Bruxelles. Per esempio, sull’occupazione giovanile, la riserva di risorse finanziarie prevista al 12,5% a livello Ue e al 15% a livello nazionale, in Sicilia è stata portata al 20%; così come l’inclusione sociale, la cui riserva delle risorse richiesta dalla Ue è pari al 25%, nell’Isola è stata elevata al 29. Seppur non richiesto dalle prescrizioni comunitarie, la Sicilia ha deciso di destinare specifiche risorse a temi di particolare rilievo sociale: una riserva del 5% per il contrasto alla povertà infantile e una riserva del 3% per il sostegno alle persone indigenti. Il Fse+ opererà in stretta integrazione con gli altri fondi Fesr, Feasr, Feampa e in continuità con il Programma Comin 4.0 finanziato dal Fami.
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