Tempi biblici per avviare i lavori, tra documenti e certificati ci vuole oltre un anno
di Redazione

Roma – Il Ministero dell’economia vuole prorogare il superbonus fino al primo gennaio 2023, un anno in più rispetto all’attuale scadenza sul credito d’imposta al 110% per gli interventi di efficientamento energetico e per la sicurezza anti-sismica. D’altronde i tempi tecnici di attuazione dell’incentivo sono lunghissimi: tra ottenimento dei certificati di staticità, reperimento di aziende convenzionate con le banche e presentazione delle domande, prima che i lavori partano può passare anche più di un anno.
Al Mef si lavora dunque a una proroga di 6 più 6 mesi, per consentire almeno il completamento dei lavori ai condomini che al giugno 2022 abbiano registrato almeno due SAL, le dichiarazioni di Stato avanzamento lavori). Poi basta. Per ulteriori prolungamento mancano i soldi: l’indennizzo costa infatti alle casse dello Stato circa 10 miliardi l’anno, che dovrebbero essere reperiti o attraverso tagli al bilancio o a scapito di altri capitoli del Recovery Fund, su cui non è possibile decidere prima di aver definito l’allocazione complessiva delle risorse.
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