Attualità
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30/08/2012 18:23

Gli ambigui 6×3 di Giovanni Mauro a Ragusa. Candidato sindaco o deputato?

Per le elezioni regionali scende in campo anche Nino Minardo

di Redazione string(0) ""

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Ragusa ritorna protagonista
Ragusa ritorna protagonista

Ragusa – Coalizioni che nascono e si spaccano in pochi giorni, incontri politici che vengono rinviati o che segretamente si svolgono. La politica comunale, in vista delle ormai scontate elezioni amministrative di Ragusa (con le dimissioni di Dipasquale), si intreccia inesorabilmente con la politica e le alleanze regionali. E così, quel che era certo fino a qualche giorno fa, vedi l’asse Musumeci-Micciché, è divenuto incerto con Micciché che ha scelto di candidarsi pure lui alla presidenza della Regione. Uno scenario complesso, seguito da vicino anche in provincia di Ragusa dove, da ieri, con tanto di manifesti, c’è già un primo candidato ufficiale alle regionali. Almeno dovrebbe esserlo. Ieri, nel giorno della festa del patrono, l’on. Giovanni Mauro di Grande Sud, ha fatto mettere dei manifesti giganti dove, pur senza riferimento alle elezioni, dice “Ragusa ritorna protagonista”. Che vuol dire? Disponibilità a candidarsi già alle prime scadenze elettorali, che sono appunto le regionali? Un ostacolo forse non preventivato nella strada di Dipasquale?

 Intanto l’on. Nino Minardo si dispiace per la rottura dell’accordo Musumeci-Micciché e, annunciando la sua possibile presenza alle elezioni, fa un’analisi territoriale. Riferimenti poco velanti anche su Dipasquale. “Qualcuno, affetto dalla consueta megalomania, pensa che candidarsi a presidente per tenere unite le proprie sparute e confuse truppe, sia la strada maestra per approdare a Palermo. Da parte mia invece c’è grande rispetto per la nostra provincia che, oggi più che mai, ha bisogno di attenzione e d’impegno, piuttosto che di improvvisati salvatori, molto attenti al proprio futuro personale e poco agli impegni assunti con i cittadini. Ho già ribadito al mio partito la disponibilità a lasciare il mio seggio sicuro alla Camera partecipando in prima persona ad una battaglia che per l’Ars si preannuncia epocale. Resta il rammarico per l’unità perduta nel Centrodestra con le esperienze congiunte di Musumeci e Miccichè, che avrebbero potuto costituire un ticket di straordinario valore. Io mi impegno per cercare di unire e non alimentare le divisioni”.

Ma pensa che ci siano stati degli errori commessi? “Il mio impegno nel Pdl e la mia coerenza non può esimermi dal manifestare l’apprezzamento ideale per un progetto ed un programma sicilianista rispetto al quale, forse, il mio partito avrebbe dovuto guardare con maggiore attenzione. Quell’attenzione con la quale sto seguendo l’intenso dibattito politico e che mi ha consentito di apprezzare sia le qualità morali e politiche di Nello Musumeci, sia la passione di Gianfranco Miccichè”.

Guardare a tutte le attuali possibilità, potrebbe portarla a candidarsi anche al di là del Pdl? “La mia candidatura, ove richiesta, consentirà di alimentare una lista forte e competitiva che consentirà, anche a chi non sarà eletto in prima battuta, di vedere riconosciuto il proprio sacrificio e la propria disponibilità in una corretta logica democratica ma anche nella consapevolezza che la politica non regala solo onori e cariche, ma che spesso richiede anche la capacità di misurare passi indietro e battaglie in prima linea per fare apprezzare le proprie qualità e la propria coerenza”. Minardo dice che ci sarà un gruppo dirigente rispetto al passato, non tanto in fatto di uomini ma di ideali per essere, dice Minardo, “veri portatori di un autentico spirito di servizio”.

 

La Sicilia