Cultura
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13/10/2011 11:26

La Governante racconta un Brancati siculo e calvinista

L’algida protagonista ha avuto il corpo e la voce di Isabel Russinova

di Redazione

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Modica – Inserito tra gli spettacoli del Circuito del Mito, è andato in scena al Teatro Garibaldi, domenica 9, “La governante” di Vitaliano Brancati.

Scritto nel 1952, a due anni dalla morte del suo autore, il testo fu censurato per via del tema legato all’omosessualità femminile e debuttò undici anni dopo, a Parigi, con Anna Proclemer nei panni della protagonista diretta da Giuseppe Patroni Griffi, qui al suo esordio come regista.

Portando in scena le contraddizioni umane e sociali del ‘900, “La governante” affronta i temi della poetica brancatiana della maturità: la Sicilia, l’erotismo – che ha già assunto le tinte drammatiche degli ultimi anni – e l’analisi del costume politico e culturale del dopoguerra.

Non risparmiando accuse di ipocrisia ai benpensanti cattolici, né bordate alla censura, racconta l’ingresso in casa Platania, come governante, della signorina Caterina che, calvinista, è esempio di rigore morale, di rettitudine e di coerenza.

Grazie alla sua personalità Caterina aiuta i membri della famiglia a guardarsi in profondità, a comprendersi, a non fuggire davanti alle proprie responsabilità. E assume il ruolo di punto di riferimento etico della famiglia.

Ma in realtà nasconde un segreto dal quale non riesce ad affrancarsi e che la spingerà alla calunnia di un’innocente.

Caterina ama la domestica Francesca. E per farla assumere dalla famiglia Platania ha accusato ingiustamente di molestie Jana, causandone il licenziamento.

Quando la verità verrà a galla Caterina pagherà le sue colpe con il suicidio.

Diretta da Manuel Giliberti, l’algida governante ha avuto il corpo e la voce di Isabel Russinova.