Lettere in redazione
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13/08/2021 02:34

Altro che scalini posticci e Micenci, Scicli è il foulard a San Bartolomeo!

Riceviamo e pubblichiamo

di Lettera firmata

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Altro che scalini posticci e Micenci, Scicli è il foulard a San Bartolomeo!
Altro che scalini posticci e Micenci, Scicli è il foulard a San Bartolomeo!

Scicli – Egregio direttore,
La presente per rispondere alla nota di stampa apparsa sulla testata che ella dirige, dal titolo Quei tre scalini amovibili sulla spiaggia di Micenci, nella seguitissima e fortunata rubrica Lettere in redazione, che altri giornali le invidiano. 
Il vostro gentile lettore, nel volerci far sapere della sua attività lavorativa che lo impegnerebbe a tutte le ore in regime di reperibilità, ci racconta, anche, del suo impegno nel civismo d’inchiesta, puntando il dito sopra un ritrovamento di scalini posticci a ridosso di una abitazione privata, gradini in legno che i proprietari dell’immobile utilizzerebbero per accedere dalla loro veranda vista mare, in spiaggia, direttamente. Ci troviamo in quel di Donnalucata. Le abitazioni che indicherebbe il vostro gentile lettore, da quel che comprendiamo, sarebbero quelle a bocca di Mare, come si dice in vernacolo di Scicli. 

Insomma, le casette edificate sulle dune di Micenci. I gradini della discordia, invece, sarebbero quelli che noi sciclitani chiamiamo, in povertà di lessico -e ce ne scusiamo con tutto il mondo- ma con metrica squisitamente perfetta, i classici “scalùna, leva e minta”.
Cosucce mobili, insomma. Nulla a che vedere col principio di abuso, in tenere d’edilizia.
Nulla di eclatante, insomma, se non fosse stato per il fatto che il vostro gentilissimo lettore avesse denunciato il comportamento dei proprietari.
E qui la narrativa di quella lettera inviata alla vostra redazione, assume per chi scrive tutt’altra dimensione.
Non è da sciclitani comportarsi in quel modo. Non è da sciclitani non essere cordiali ed ospitali. Gli sciclitani sono quelli che portano i fichi d’india appena raccolti al nuovo e sconosciuto vicino di casa. A mo’ di benvenuto.
Gli sciclitani sono quelli che ai turisti già fusi da questo caldo africano, in giro per le vanedde del centro storico, offrono il fresco delle loro casette, acqua fredda per ristoro e un posto a tavola se gradito.
Gli sciclitani sono anche quelli che, proprio ieri sera, trovano un foulard di seta vicino la chiesa di San Bartolomeo, lo legano a un palo di ferro, ben visibile dalla strada e dal sagrato, nella speranza che la legittima proprietaria possa trovarlo e godere ancora della chiccheria del rosso che le abbraccia il collo.
Ecco, gli sciclitani sono proprio questi.
Non quelli che ha incontrato lei.