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Robert De Niro lascia le Eolie e va a Napoli

Robert De Niro a pranzo da Mimì alla Ferrovia parla in napoletano e prova il “puparuolo ‘mbuttunato”



Napoli - Robert De Niro lascia le Eolie e va a pranzo da Mimì alla Ferrovia a Napoli.
Il grande attore italo-americano continua la sua vacanza in famiglia nel capoluogo partenopeo e nella costiera sorrentina. Dopo una visita al Tesoro di San Gennaro in Duomo, questa mattina, De Niro è stato a pranzo nel noto ristorante che si trova nella zona della Stazione Centrale di piazza Garibaldi. Qui ha mangiato i piatti tipici della cucina partenopea, come il peperone imbottito e ha parlato anche in napoletano. Poi, ha incontrato anche il maestro presepiaio di San Gregorio Armeno, Genny Di Virgilio, che gli ha donato una statuina di pulcinella, la storica maschera napoletana del teatro dell'arte, e un gobbo scaramantico. 

Negli scorsi giorni, Robert De Niro era stato in visita in diversi quartieri della città. Nel Rione Sanità aveva fatto tappa nella galleria d'arte dello scultore Jago e alla catacombe. Quindi, era stato ospite della pizzeria Concettina ai Tre Santi e della pasticceria Poppella. Sempre in questi giorni, il protagonista di Toro Scatenato e Taxi Driver è stato in visita anche in penisola Sorrentina e in costiera Amalfitana. A Nerano ha cenato al rinomato Ristorante Lo Scoglio di Marina del Cantone, dove poco dopo è stata ospite anche l'attrice britannica Emilia Clarke.

Da Mimì alla Ferrovia ha pranzato con un menù a base di piatti tipici della cucina partenopea. Accolto dalla famiglia Giugliano con i cugini Michele senior e Michele junior, insieme ai figli Salvatore, Ida ed Emilio, il grande Bob ha gustato, assieme ad altri ospiti, la trecciona di mozzarella di bufala, la ricottina con confettura di pomodoro e granella di nocciola e il mitico ‘puparuolo ‘mbuttunato' di Mimì.

In mattinata era stato in visita al Tesoro di San Gennaro nella Cattedrale di via Duomo. Accompagnato dalla guida Chiara della Noce, ha iniziato la visita dalla Real Cappella del Tesoro, che custodisce le ampolle con il sangue e il busto con le ossa del Santo Patrono di Napoli. Qui si trova la più grande collezione di argenti del mondo. Ha poi ammirato all'interno del Museo la collezione di capolavori come la Mitra, la Collana di San Gennaro e i numerosi oggetti in oro, argento, bronzo e pietre preziose che narrano 500 anni di storia e donazioni.


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