di Redazione
Palazzo Reale di Milano ospita, fino al 21 settembre la mostra “Piero Guccione – Opere 1963/2008”. La rassegna è nata da un progetto di Vittorio Sgarbi e organizzata da Torcular, ed è dedicata a uno dei massimi esponenti in assoluto della figurazione contemporanea, non solo nazionale. Sono presenti circa ottanta opere, realizzate nelle tecniche predilette dal maestro (olio su tela e pastello su carta), che ripropongono quasi per intero, dal 1963 ai nostri giorni, la carriera e il percorso espressivo di Guccione.
Si parte dagli anni romani, quando l’artista, nato a Scicli (RG) nel 1935, dopo la formazione all’Accademia delle Belle Arti e in parallelo al coinvolgimento in alcune missioni archeologiche nel Sahara, si afferma subito come uno degli uomini di punta della Nuova Figurazione locale, fra impegno sociale, fedeltà all’arte mimetica, autonomia lirica e dimensione esistenziale. Tipici della cifra di Guccione di questi anni, fondata su una grande perizia tecnica, ma dal taglio innovativo, sono i Muri, i Balconi, i Giardini, le Finestre, le Attese, con gli oggetti che diventano il correlativo tangibile della condizione psicologica, poeticamente assorta, di chi li evoca; soprattutto i paesaggi “modernizzati”, con scenari naturali di sapore antico, memori dell’eredità classica, che vengono contaminati dai segni ingombranti della civiltà industriale.
Nel 1979 Guccione torna a Scicli e dai suoi dintorni non si muoverà più diventando punto di riferimento per uno specifico gruppo di artisti, fra cui Sonia Alvarez, Franco Sarnari, Franco Polizzi, Carmelo Candiano, e molti altri. La natura, mitica, eterna, mediterranea, rappresentata nell’intento di cogliere il passaggio dallo stato di contemplazione al sentimento dell’assoluto, diventa il tema dominante dell’arte di Guccione. Se, fino ai primi anni Ottanta, il pittore è ancora interessato a esplorare i confini fra realismo e astrazione, negli anni successivi si concentra su una natura sempre più rarefatta nelle geometrie essenziali che le inquadrature, da obiettivo fotografico, accentuano al massimo, esaltando il significato simbolico
Il Romanticismo ottocentesco di Friedrich e di Leopardi diventa il suo principale referente culturale, ispirando per i suoi paesaggi siculi, immersi in silenzi metafisici, inesauribili varianti tipologiche, cromatiche, liriche, ma tutte riportabili a un bisogno interiore di purezza primordiale.
Piero Guccione. Opere 1963/2008
Fino al 21 settembre 2008
Milano – Palazzo Reale – piano terra – Piazza Duomo 12
Orari lun 14.30 -19.30; da martedì a domenica: 9.30 – 19.30; giovedì 9.30/22.30
Ingresso libero
Catalogo Skira
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