Benessere
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28/07/2018 15:09

La dieta della tiroide

La dieta della tiroide. Perdere peso è complicato se si è affetti da ipotiroidismo, in quanto causa il rallentamento del metabolismo

di Giovanna Romano

La dieta della tiroide
La dieta della tiroide

Ormai è un dato di fatto, i problemi alla tiroide sono praticamente all’ordine del giorno, in special modo per il genere femminile. Spesso non diamo la dovuta importanza alle complicazioni che derivano dal malfunzionamento di quest’organo, ma ci limitiamo a “convivere” con la patologia, accettandone tutti i disagi, senza considerare il fatto che basterebbe anche solo prendere un po’ di accorgimenti alimentari e seguire una dieta adatta alle proprie esigenze, in modo da poter facilitare e migliorare il funzionamento del nostro organismo, nonostante le avversità causate dalla tiroide. Pertanto, prima di procedere, è fondamentale conoscere e soprattutto capire cosa sia la tiroide, a cosa serve e ai problemi che può portare se non funziona come si deve.

Cos’è la tiroide e perché è importante
La tiroide è una ghiandola endocrina che si trova nella parte anteriore del collo, proprio alla base della gola. Ha una forma definita spesso ad H, oppure “a farfalla”, ed è costituita da due lobi collegati tra di loro. Questa ghiandola, nonostante sia spesso e volentieri sottovalutata, in realtà svolge importantissime funzioni per il nostro organismo poiché, tramite la secrezione degli ormoni tiroidei, triiodotironina (T3) e tiroxina (T4), è in grado di influenzare direttamente molteplici aspetti che riguardano la sintesi proteica e soprattutto il nostro metabolismo. Per sintetizzare questi ormoni, la tiroide usa principalmente lo iodio, ottenuto da fonti di cibo come il sale marino, il pesce e molti altri frutti di mare. Di base, ci sono due tipi fondamentali di problemi alla tiroide che si possono manifestare: Ipotiroidismo e ipertiroidismo.
Ipotiroidismo: L’ipotiroidismo è caratterizzato da una formazione di ormoni tiroidei al disotto del livello normale e, generalmente, questa sottoproduzione è causata da una carenza di iodio. Una deficienza eccessiva di quest’ultimo, inoltre, può portare ad una condizione autoimmune conosciuta come la tiroidite di Hashimoto. Il sintomo più comune di questa malattia è il repentino aumento di peso, ma esistono anche altri sintomi, inclusi stanchezza, difficoltà di concentrazione, pelle secca, costipazione, ritenzione idrica, problemi muscolari e depressione.
Ipertiroidismo: questo tipo di malattia, invece, è dovuta all’eccessiva produzione di ormoni tiroidei da parte della ghiandola. La causa più comune di questa condizione è la malattia di Basedow o morbo di Graves, di origine autoimmune. I sintomi dell’ipertiroidismo sono molteplici, si può infatti avvertire aumento improvviso dell’appetito, sudorazione, battito cardiaco aumentato, nervosismo, difficoltà di concentrazione, tremori, debolezza fisica, perdita di capelli, intolleranza al caldo e soprattutto una considerevole e involontaria perdita di peso.
Dato che gli ormoni tiroidei influiscono sulla crescita, sullo lo sviluppo e su altri svariati processi cellulari nel nostro corpo, la loro secrezione inadeguata può portare a serie complicazioni, come ad esempio ritardare la crescita e lo sviluppo intellettuale nei bambini. I disturbi alla tiroide possono essere trattati tramite l’assunzione di farmaci specializzati o, in alcuni casi, intervenendo chirurgicamente. Il trattamento dipenderà poi dal tipo di problema alla tiroide. In ogni caso, è possibile indagare sulle attività della nostra tiroide tramite delle semplici analisi cliniche.

Consigli per la dieta della tiroide
I problemi alla tiroide possono essere diminuiti (o accentuati, se non si fa attenzione) tramite alcuni accorgimenti nella nostra dieta, tenendo ovviamente presente che ci sono richieste alimentari differenti a seconda del tipo di malattia della tiroide. Qui riportati ci sono alcuni consigli su cosa sia giusto mangiare o meno. Vediamoli insieme.

Consigli alimentari per chi soffre di ipotiroidismo
Perdere peso è già abbastanza difficile normalmente, ma diventa ancora più complicato se si è affetti da ipotiroidismo, in quanto esso è causa principale del rallentamento del metabolismo che ha poi come conseguenza un inevitabile abbassamento dei normali livelli di energia. Questa condizione interferisce con tutti gli sforzi che si fanno per perdere perso, a meno che non si seguano un paio di dritte per un’alimentazione giusta e salutare. La primissima cosa da fare, ovviamente, è quella di chiedere consulto ad un medico. Da sola, una dieta non può curare l’ipotiroidismo e, in genere, i pazienti con problemi alla tiroide devono prestare molta attenzione a ciò che mangiano.
Ci sono particolari tipi di cibo che aiutano a migliorare i problemi alla tiroide, ed altri che invece tendono solo a peggiorarli, ma andiamo con calma. I nutrienti principali che una persona affetta da ipotiroidismo dovrebbe necessariamente assumere per garantire uno stato di salute ed un risultato alimentare ottimale sono lo iodio, il selenio e lo zinco. Cominciamo dallo iodio. Esso è un minerale essenziale se si vuole favorire la produzione di ormoni tiroidei e quindi, nel caso si dovesse avere una sua deficienza, bisogna aggiungere del sale iodato ai pasti oppure semplicemente mangiare cibi ricchi di iodio come alghe, patate, fagioli bianchi, pesce, latticini e uova. Qui serve fare una piccola precisazione: se si ha la tiroidite di Hashimoto, sarebbe meglio consultarsi col proprio medico prima di aumentare la dose di iodio. Quest’ultimo, in certe occasioni può aiutare, ma in alcuni casi, può anche finire per irritare la tiroide. Un altro elemento fondamentale è il selenio. Aggiungere alimenti ricchi di quest’ultimo, come ad esempio tonno, noci brasiliane, funghi, sardine e legumi possono aiutare notevolmente la tiroide. Questo minerale essenziale, inoltre, offre benefici antiossidanti, il che significa che potrebbe proteggere la ghiandola tiroidea dai danni causati dai radicali liberi. Come il selenio, anche lo zinco aiuta il corpo ad attivare gli ormoni tiroidei. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che può aiutare il corpo a regolare la produzione di TSH, ossia l’ormone che dice alla tiroide quando rilasciare gli ormoni. La carne, ad esempio, è un’ottima fonte di zinco.
Ci sono alcuni alimenti che potrebbero influire negativamente sull’alimentazione di una persona con l’ipotiroidismo. I goitrogeni, sono anti nutrienti che interferiscono con il normale funzionamento della tiroide. Si possono trovare in molti tipi di cibi, ad esempio in certe verdure come cavolo, broccoli, cavolfiore, spinaci, oppure nei cibi a base di soia, in alcuni frutti quali pesce e fragole, e anche in alcuni tipi di noci e semi. In teoria se si ha l’ipotiroidismo bisognerebbe evitare questo tipo di alimenti, però pare sia un problema solo per persone con una grave deficienza di iodio o che ne assumano in quantità esagerate. Inoltre, il rischio di controbilanciare i benefici offerti da questi alimenti diminuisce notevolmente se si cuociono, il che annulla la loro negatività per l’organismo. Anche alimenti contenenti il glutine vanno consumati in moderazione, specialmente se si ha la tiroidite di Hashimoto.

Consigli alimentari per chi soffre di ipertiroidismo
L’ipertiroidismo è una condizione molto seria che non va presa alla leggera. Gli alti livelli di ormoni tiroidei nel nostro corpo possono essere tossici e, se non curato a dovere, l’ipertiroidismo può condurre a problemi cardiologici, rischi di fratture e molte altre patologie. Va pertanto trattato con medicinali antitiroidei che aiutano a il nostro corpo a bilanciare l’iperattività della tiroide. In alcuni casi, si procede addirittura tramite terapia radiometabolica o anche chirurgia. Non esiste una vera e propria dieta per l’ipertiroidismo, ma alcuni cibi possono mantenere in salute la tiroide e ridurre gli effetti negativi di questa condizione. Specifici minerali, vitamine e altri nutrienti sono infatti necessari per tenere a bada le funzioni della tiroide. Innanzi tutto, il primo consiglio è quello di consumare cibi a basso contenuto di iodio, il che, già di per sé, riduce gli ormoni tiroidei; alimenti come sale non iodato, caffè o tè senza aggiunta di latte o creme a base di soia, frutta fresca e noci non salate sono tutti consigliati.
Ci sono poi alcuni nutrienti e vitamine che sono essenziali per il bilanciamento della produzione degli ormoni tiroidei, primo fra tutti è il ferro. Cibi ricchi di vitamina B e ferro come grano intero, fagioli secchi, lenticchie, pollame e verdure a foglia verde sono ben accetti. Anche in questo caso, tramite l’assunzione del selenio e dello zinco aiutiamo a prevenire il danneggiamento delle cellule della tiroide e a mantenere sano il sistema immunitario. L’ipertiroidismo causa l’indebolimento delle ossa e quindi le rende più fragili, ma se assicuriamo al nostro corpo un generoso apporto di vitamina D e di calcio possiamo diminuire i rischi. È bene quindi nutrirsi di cibi ricchi di calcio, come spinaci, fagioli bianchi, cereali ricchi di calcio, latte di mandola e cavolo verde. La vitamina D, invece, si può trovare nei funghi, pesci d’acqua dolce, fegato di manzo e molti altri. I cibi ad alto contenuto di iodio possono, in alcuni casi, peggiorare la condizione di ipertiroidismo, pertanto, è sconsigliato il consumo di frutti di mare, alga marina, aragosta, sushi, crostacei e quant’altro. Altri cibi da evitare sono latte e latticini, formaggi affumicati, tuorlo d’uovo, avena, mandorle, pistacchi, sale iodato e cannella e spezie.
In ogni caso, perdere peso nonostante problemi alla tiroide richiede molta dedizione e disciplina. Oltre a prestare attenzione alla dieta e all’esercizio, che è come sempre fondamentale, bisogna bere molta acqua e tenere i livelli di stress al minimo se si vogliono ottenere dei buoni risultati. In più, ovviamente, è importante prendersi cura della propria persona, unendo il tutto ad una cura medica specializzata per il proprio tipo di problema alla tiroide.