Benessere Diabete

Come abbassare la glicemia dopo pranzo

Cibi che abbassano il diabete

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/13-06-2019/abbassare-la-glicemia-dopo-pranzo-500.jpg Il fieno greco


I picchi glicemici sono un pericolo per chi soffre di patologie correlate come il diabete. Chi è in cura e misura costantemente la glicemia ha modo di notare come dopo pranzo i valori della glicemia si innalzino notevolmente.
Uno studio, realizzato dalla Società italiana di diabetologia e pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, ha dimostrato come il responsabile dei picchi glicemici sia l’aumento di concentrazione di uno speciale ‘trasportatore’ nel duodeno che sembra provocare eccessivo assorbimento di glucosio dopo il pasto. Questo meccanismo, se bloccato, può proteggere dai picchi di glicemia dopo i pasti e quindi contribuire a prevenire il diabete.

Come prevenire il diabete con i rimedi naturali
Le conclusioni dello studio ci portano alla considerazione che si possa fare in tempo qualcosa per prevenire lo sviluppo del diabete. Ecco i principali rimedi naturali per evitare i picchi glicemici e, si conseguenza, l’insorgenza del diabete:

Mangiare meno carboidrati raffinati: alcune fonti come lo zucchero da tavola o il pane bianco hanno subìto processi di lavorazione che li hanno privati dei loro nutrienti e presentano un elevato indice glicemico perché vengono digeriti molto facilmente e rapidamente

Seguire una dieta Low-Carb: visto che i carboidrati, soprattutto quelli semplici e raffinati, sono tra le prime cause dei picchi glicemici, ridurli vuol dire ridurre il rischio. Molti studi hanno dimostrato che una dieta a basso contenuto di carboidrati aiuta a prevenire i rapidi picchi glicemici.

Mangiare più fibre: sono costituite da carboidrati che non vengono digeriti dal corpo umano. Vengono classificate in due tipi: solubili e insolubili. Quelle solubili sono utili per tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue perché si dissolvono a contatto con l'acqua producendo una sostanza gelatinosa che rallenta l'assorbimento dei carboidrati e quindi degli zuccheri che causano i picchi glicemici.

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Svolgere attività fisica regolare: aiuta a controllare gli sbalzi delle quantità di glucosio nel sangue, aumentando la sensibilità delle cellule all'insulina. Favorisce anche l'assorbimento degli zuccheri da parte delle cellule del tessuto muscolare, facilitando l'abbassamento della glicemia.

Bere più acqua: quando si è disidratati, il corpo produce un ormone chiamato vasopressina, che spinge i reni a trattenere i liquidi ostacolando così l'espulsione degli zuccheri in eccesso e spinge il fegato a rilasciare più zuccheri nel sangue.

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Assumere più cromo e magnesio: ricerche recenti dimostrano che il cromo e il magnesio possono essere efficaci contro i picchi glicemici. Il cromo migliora l'azione dell'insulina. Le fonti alimentari ricche di cromo sono broccoli, tuorli d'uovo, crostacei, pomodori. Il cromo assunto insieme al magnesio registra un accrescimento della sensibilità all'insulina. Le fonti alimentari ricche di magnesio sono spinaci, mandorle, avocado, arachidi.

Usare la cannella come condimento: può aumentare la sensibilità all'insulina e ridurre i picchi glicemici dopo un pasto a base di carboidrati.

Prendere integratori di fieno greco: è ricco di fibre solubili e aiuta a prevenire i picchi glicemici rallentando la digestione e l'assorbimento dei carboidrati.

Introdurre l’aceto: in particolare l'aceto di mele può aumentare la risposta insulinica e diminuire i picchi glicemici.

Dormire almeno 7 ore: uno su 4870 adulti con il diabete di tipo 2 ha dimostrato che coloro che dormivano troppo poco avevano problemi di picchi glicemici.

Bere meno alcol: contengono molto zucchero aggiunto che provoca repentini picchi glicemici.

Perché il diabete aumenta dopo i pasti
Nelle persone a rischio di sviluppare diabete, prima ancora della diagnosi vera e propria, è possibile notare un indice glicemico che aumenta in modo eccessivo dopo i pasti principali. Questo fenomeno va tenuto sotto controllo, perché l’aumento di glucosio nel sangue provoca, nel lungo periodo, importanti danni sia a livello del sistema cardio-vascolare sia delle piccole arterie.

Secondo lo studio citato, alcune persone assorbono più rapidamente e in maggior quantità di altri gli zuccheri della dieta a causa del trasportatore SGLT1, sostanza specializzata nell’assorbimento del glucosio a livello dell’intestino (duodeno). Lì attraversa la parete intestinale per raggiungere la circolazione sanguigna.

La ricerca, condotta su 54 persone, ha dimostrato che alti livelli duodenali sono associati ad elevati livelli di glicemia dopo aver assunto glucosio. La scoperta che i livelli duodenali del trasportatore responsabile del picco glicemico siano aumentati nei soggetti a rischio di sviluppare diabete, dimostra che tale alterazione è presente ancor prima dell’esordio del diabete vero e proprio.


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