Seguire una dieta controllata e sana serve soprattutto a mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue, mediante un corretto apporto alimentare di tutti i nutrienti necessari alla salute dell’organismo.
La dieta per chi soffre di diabete è essenziale per vari motivi: a) il livello glicemico dipende anche, ma non solo, dai carboidrati (zuccheri) che vengono ingeriti con la dieta; b) l’introito di grassi va controllato per correggere la dislipidemia spesso frequente nel diabete tipo 2; c) l’eccesso di peso corporeo, che contribuisce allo sviluppo del diabete tipo 2, va corretto con un introito di calorie inferiore alle calorie consumate.
La dieta per il diabete non prevede l’esclusione totale dei carboidrati da piano alimentare giornaliero. È però bene preferire gli alimenti che fanno aumentare più lentamente la glicemia, come cereali integrali e verdure, ed è meglio limitare dolci e bevande zuccherate.
Quando si segue una dieta per il diabete è bene limitare carni rosse, burro, salumi e sale. I principi da seguire sono quindi quelli della Dieta Mediterranea.
Il cibo giusto è quello che influenza poco la glicemia
A fronte di una vera e propria epidemia di diabete di tipo 2, quello più legato agli stili di vita, gli esperti hanno sviluppato alcuni indici qualitativi per scegliere cosa mettere nel piatto. L’indice glicemico, per esempio, ci informa degli effetti dei carboidrati sulla glicemia e sulla produzione di insulina, a sua volta legata allo sviluppo di diverse patologie. Ne parliamo con Camillo Ricordi, membro dell’advisory board di BCFN e uno dei massimi esperti mondiali di diabete e nutrizione.
In un mondo dove ancora si soffre la fame, l’obesità è una delle principali cause di morte, afferma l’Organizzazione mondiale della sanità nel suo ultimo rapporto sullo stato di salute del Pianeta. Il sovrappeso colpisce anche i Paesi in via di sviluppo, dove si mangia male con gravi conseguenze per glicemia e metabolismo. Un paradosso al quale si può rispondere solo educando la popolazione a nutrirsi in modo più sano ed equilibrato, evitando gli sprechi ma anche insegnando a verificare il valore nutrizionale di ciò che mette in tavola.
La dieta per i diabetici
La dieta ideale per il diabete non è complessa o restrittiva. Pur dovendo fornire un apporto calorico giornaliero uguale a quello di una persona non diabetica (ovviamente se c’è sovrappeso è indicato un regime ipocalorico), in relazione alla costituzione fisica, al sesso, all’età, alla statura e all’attività lavorativa, deve avere quattro obiettivi: il controllo glicemico, il raggiungimento ed il mantenimento del peso corporeo, la prevenzione ed il trattamento dei principali fattori di rischio cardiovascolare, il mantenimento di uno stato di benessere non solo fisico ma anche psichico.
Per cui, la dieta deve essere sempre personalizzata tenendo conto delle abitudini alimentari del soggetto e della famiglia, così come delle sue esigenze di vita di relazione.
Una attenzione particolare, dicono gli esperti, va riservata all’assunzione dei carboidrati, in un quantitativo non inferiore ai 130 e non superiore ai 300 g/giorno, che dovrebbero preferibilmente provenire da alimenti ricchi in carboidrati complessi e fibra alimentare, quali legumi, vegetali, cereali integrali e frutta.
Consigli per una efficace dietoterapia:
- Si consiglia di consumare 5 porzioni al giorno tra ortaggi e frutta, variando i colori: verde (verdura), rosso (pomodori), arancione (carote, arance).
- Preferire pane e pasta integrale
- Utilizzare spesso, almeno tre volte a settimana) i legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli, ecc.)
- Consumare almeno due porzioni di pesce a settimana
- Preferire carni magre e bianche
- Bere una tazza di latte parzialmente scremato o scremato al giorno oppure uno yogurt magro
- Assumere formaggi e latticini non più di 2 volte a settimana
- Per cucinare o condire le insalate usare l’olio di oliva o di semi evitando i grassi “saturi” come burro, strutto, panna, pancetta, etc
- Ridurre al massimo anche i cosiddetti grassi “trans”, presenti in crackers, biscotti, merendine che riportano sulle etichette la presenza di olii/grassi idrogenati/parzialmente idrogenati
- Tra le bibite preferire quelle “diet”, senza zucchero
- Se si usano bevande alcoliche quali vino o birra, limitarne il consumo ad 1 bicchiere al giorno per la donna e 2 per l’uomo, preferibilmente durante i pasti.
Gli alimenti da assumere occasionalmente
Tra gli alimenti che i diabetici dovrebbero consumare occasionalmente qui un elenco a cui attenersi:
. zucchero, marmellata, miele, caramelle, cioccolata, prodotti dolciari raffinati ad alto contenuto glucidico e lipidico (biscotti, snack, merendine, gelati, dolci preconfezionati, cornetti, paste);
. primi piatti elaborati preparati con condimenti grassi (lasagne, tortellini, cannelloni, risotti, ecc.);
. pizze, sostituti del pane con grassi aggiunti e sale (crackers, grissini, panini all'olio, focacce);
. patate;
. frutta secca (mandorle, noci, arachidi, datteri) e sciroppata, frutta molto ricca in zuccheri (banane, uva, fichi e cachi); succhi di frutta, bevande zuccherate e superalcolici; burro, lardo, strutto, margarine dure, etc.
I pasti per i diabetici
E’ bene sapere non solo cosa mangiare, ma anche come. Gli esperti raccomandano infatti di non saltare mai la colazione.
Colazione:
una tazza di latte parzialmente scremato o un vasetto di yogurt magro;
fette biscottate o pane o cereali o biscotti secchi, integrali;
un frutto di medie dimensioni (circa 150 g) da consumare se possibile con la buccia ben lavata.
A pranzo e a cena consumare pasti in cui siano presenti il primo piatto nell’ uno e il secondo nell’altro (o viceversa); per esempio:
Pranzo:
pasta o riso (cotti al dente, almeno nel 50% dei casi integrali) con legumi/verdure, o zuppa di legumi;
contorno;
un frutto
Cena
pane (almeno nel 50% dei casi integrale);
secondo piatto (carne o pesce o formaggio o salumi o uova);
contorno;
un frutto.
L’attività fisica per chi soffre di diabete:
L'esercizio fisico, specie se aerobico, è parte integrante del piano di trattamento del diabete e dovrebbe prevedere almeno 30 minuti di camminata al giorno (o altra forma di esercizio fisico) per un totale di tre ore di movimento la settimana.
Una regolare attività fisica, infatti, non solo aiuta a combattere lo stress, ma ha anche importanti effetti benefici sul metabolismo: migliora la sensibilità all’insulina, riduce i livelli di trigliceridi e di colesterolo cattivo (Ldl) a vantaggio di quello buono (Hdl), aiuta il controllo della pressione arteriosa e previene le malattie cardiovascolari.
Da evitare sono, invece, in alcuni pazienti gli sport ad elevato rischio di traumi, soprattutto a livello della testa.