Cultura Documentario

Quella volta che Giovanni Paolo II disse ad Alberto Sordi: Imitami

Inedito in Vaticano

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/05-01-2020/quella-volta-che-giovanni-paolo-ii-disse-ad-alberto-sordi-imitami-500.jpg Quella volta che Giovanni Paolo II disse ad Alberto Sordi: Imitami


Roma - Alberto Sordi e la sorella Aurelia ricevuti in udienza privata da Giovanni Paolo II, in Vaticano.

Karol Wojtyla esordì in maniera inattesa: "Mi è giunta voce che in questa stanza c'è qualcuno che sa fare alla perfezione la voce del Papa". 

Alberto non si scompose, e rimbrottò la sorella: "Aurelia! Non mi dire che sei tu..."

"Alberto aveva iniziato a fare l'imitazione di Giovanni Paolo II, perfetta, già dopo la proclamazione" dice Giancarlo Governi, che ha collaborato col figlio Silvio Governi alla realizzazione di un documentario per i 100 anni dalla nascita di Albertone. 

'Alberto Sordi, un italiano come noi' è il titolo dell'opera. 

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Il minuto teatro settecentesco domestico, il salotto con il ritratto di Gaeleng, la sala da barbiere con le poltrone girevoli: il film Alberto Sordi, un italiano come noi, farà fare agli spettatori un tour del tutto particolare all’interno della casa del più celebre attore italiano del dopoguerra. “Era nato a Roma il 15 giugno del 1920 e l’Italia si prepara a celebrare i suoi cento anni come meglio merita questo italiano, che avrebbe dovuto persino ottenere la nomina a senatore a vita per aver “bene illustrato la Patria” – questa nomina, tuttavia, non arrivò mai”, dice Giancarlo Governi, storico collaboratore di Sordi, che ha scritto il film diretto dal figlio Silvio e avrà come guida, in scena, Sabrina Impacciatore: sarà proprio lei a portare per mano il pubblico nei luoghi più importanti della vita e dell’opera di Alberto Sordi.

Si tratta di un viaggio che parte dalla nascita e dai primi passi in Trastevere e arriva ai teatrini di varietà, alla Radio di Via Asiago dove si cimentava con i suoi celeberrimi personaggi come Il Compagnuccio della Parrocchietta, Mario Pio e il Conte Claro. Il film, che si avvarrà delle testimonianze di Ettore Scola, Furio Scarpelli, Gigi Magni, Carlo Verdone, Giovanna Ralli e altri, mostrerà le sale di doppiaggio dove Sordi dava la voce a Oliver Hardy, l’immortale compagno di Stan Laurel, illustrerà i luoghi del suo cinema e della televisione con le sue memorabili apparizioni, arrivando fino agli onori del Campidoglio dove l’allora Sindaco Francesco Rutelli gli volle cedere la fascia tricolore di “Sindaco di Roma per un giorno”, quando Sordi compì 80 anni.

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Alberto Sordi, un italiano come noi, che prima di andare in onda su Raiuno sarà distribuito nelle sale, prodotto da Pierfrancesco Fiorenza per Produzione Straordinaria e con la partecipazione di Rai Cinema e il patrocinio e il sostegno della Fondazione Casa Museo di Alberto Sordi, finisce, inevitabilmente, nella sua casa romana, dove visse per più di 40 anni: un vero monumento alla sua persona e alla sua arte.


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