Attualità
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30/12/2021 16:51

Musumeci: «Convivremo col Covid per anni, pronti alle zone rosse»

Il governatore siciliano prevede una stabilizzazione della curva epidemica solo in primavera

di Redazione

Il governatore siciliano prevede una stabilizzazione della curva epidemica solo in primavera
Il governatore siciliano prevede una stabilizzazione della curva epidemica solo in primavera

 Palermo – “Abbiamo fatto quanto dovevamo fare per contenere il virus, abbiamo anche istituito zone arancioni e siamo pronti a farne di rosse per neutralizzare i focolai”. Intervistato dal Tgr, Nello Musumeci ribadisce che è “fisiologico il fatto che presto andremo in zona gialla”, prevedendo che “ci sarà una normalizzazione” di contagi e ricoveri solo “in primavera”. Intanto in Sicilia ogni giorno ci sono più infezioni che guarigioni e continuano a vedersi lunghe code con attese di ore davanti a drive-in, farmacie, laboratori d’analisi e hub.

Non tanto per vaccinarsi, quanto per effettuare tamponi che – al contrario dei sieri – ormai non si trovano più neanche a pagarli oro dai privati. Il tasso di vaccinazione sull’Isola è del 74% di over 5 immunizzati, rispetto a una media nazionale che supera l’80%, ma per il governatore “la fascia dei no vax si sta assottigliando: in queste ultime giornate stanno aumentando le prime dosi, segno evidente di una fase di conversione. Chi non credeva nella scienza sta rivedendo la propria posizione – sostiene -, anche perché l’80% dei ricoverati Covid non ha fatto il vaccino”.

Musumeci ripete che “serve vaccinarsi: stiamo reclutando nuovo personale e abbiamo riaperto alcuni punti vaccinali che pensavamo che non potevano essere più utilizzati visto che non facevano niente – afferma – e invece il virus ci condanna a conviverci per alcuni anni ancora, ma nel frattempo le nostre strutture commerciali ed economiche continuano a lavorare e non devono chiudere”. Insieme all’assessore alla salute Ruggero Razza torna a invocare l’obbligo vaccinale, che però di fatto c’è già: in base alle nuove disposizioni del governo nazionale, dal 10 gennaio chi è senza vaccino avrà enormi difficoltà anche a lavorare. Le misure regionali, invece, allo stato sono ben poca cosa.