Nel nome di Pio La Torre, come nel 1982
di Redazione


Comiso – È partito alle 16:30, a 40 esatti anni dalla manifestazione per il disarmo nucleare guidata da Pio La Torre, il grande corteo contro la guerra russa in Ucraina: massiccia l’adesione all’iniziativa promossa dal centro studi intitolato al segretario regionale del Pci ucciso dalla mafia. Fra i tanti altri promotori: Acli e Anpi Sicilia, le associazioni Libera, Addiopizzo e Memoria e futuro, il centro studi Paolo e Rita Borsellino, le fondazioni Costa e Giovanni Falcone, le comunità islamiche e di Sant’Egidio, l’Istituto Pedro Arrupe e ancora Confcoperative, Legacoop e i tre sindacati confederali.
In coda, cliccando sull’allegato, la diretta girata dalla Cgil. Nei video, invece, alcuni momenti della manifestazione. Nell’ordine: l’intervento sul palco del sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari; la preghiera per la pace del monaco della locale Pagoda, Gyosho Morishita; e la parata per le vie cittadine. “Torniamo a Comiso 40 anni dopo non per celebrare un anniversario, ma per riprendere il filo di una cultura e di una politica di pace – dice il presidente del Centro Impastato, Umberto Santino -. Allora con un grande movimento unitario, in cui Pio la Torre ebbe un ruolo fondamentale, e questa sarà una delle ragioni del suo assassinio accanto a Rosario Di Salvo, lottavamo contro l’installazione dei missili americani e sovietici e per il disarmo nucleare; oggi condanniamo come atto criminale e irresponsabile l’invasione russa dell’Ucraina e siamo chiamati a una riflessione sul contesto che ha portato a questa situazione: proprio quello che i monopolisti del pensiero unico ingiungono di non fare, perché la riflessione viene scambiata per equidistanza tra aggressore e aggredito e, in clima di maccartismo, si criminalizza chi si sottrae alla tifoseria
“L’unica soluzione per l’Ucraina, come per le altre situazioni di conflitto, è il negoziato”, conclude. In marcia anche il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, e il sindaco di Palermo e leader dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando: “Si torna a Comiso – dice – per unirci al moto di indignazione e condanna per l’aggressione militare di Putin, nei confronti di uno Stato che vuole e deve vivere secondo le regole democratiche”. “Scendere in piazza è un modo per sottolineare che la pace è il diritto dei diritti” sottolinea Vito Lo Monaco, presidente del centro Pio La Torre.
© Riproduzione riservata