Messina – Venerdì 15 ottobre non è solo la data dell'entrata in vigore del green pass obbligatorio sul posto di lavoro, ma anche quella in cui Palazzo d’Orleans valuterà il raggiungimento del target minimo del 75% di vaccinati provincia per provincia: quella che rischia di più è Messina, pecora nera nazionale con 21 comuni che non arrivano al 60%, papabili per la zona rossa.
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Rischia lo stesso capoluogo dello Stretto, che arriva appena al 64, contro una media regionale che supera il 78%. Avevano escogitato pure le iniezioni senza puntura per convincere i paurosi, ma non è servito neppure ingaggiare il concittadino Nino Frassica come testimonial della campagna: evidentemente ha più follower il no green pass Red Ronnie.
Da stamattina, intanto, 32 farmacie sparse nel messinese hanno iniziato a somministrare il siero anti-Covid, sperando nel miracolo: un'iniziativa concertata da Federfarma con il commissario straordinario dell'Asp locale, Bernardo Alagna. Inutile dire che la classificazione come "zone ad alto rischio" avrebbe improvvise e pesanti ripercussioni sulle attività economiche e sociali comunali, proprio mentre la Sicilia veleggerebbe in area bianca.