Attualità Coronavirus Italia

Covid, fine stato emergenza il 31 marzo: cosa succede dopo

Via le mascherine al chiuso, stadi e discoteche gremite: la boccia passa alla Regione

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/10-02-2022/covid-fine-stato-emergenza-il-31-marzo-cosa-succede-dopo-500.jpg Via le mascherine al chiuso, stadi e discoteche gremite: la boccia passa alla Regione


 Roma - Introdotto il 31 gennaio 2020 dall’allora premier Giuseppe Conte, lo stato di emergenza è stato prorogato più volte ma l’ipotesi sempre più plausibile è che il 31 marzo termini il periodo di eccezionalità. Senza un’ulteriore proroga, la prima cosa che andrà normata sarà il lavoro da remoto: non sarà più concesso a dipendenti pubblici e privati di ricorrere allo smart working, derogando agli accordi precedenti, e sarà necessario ritrattare un accordo individuale tra azienda e lavoratore, così come nella Pubblica amministrazione.

La soluzione più plausibile nella gestione sanitaria, invece, consisterebbe nel graduale passaggio di poteri agli enti locali per la campagna vaccinale: verrebbero smontati una buona parte degli hub vaccinali per incanalare la campagna a medici di famiglia, pediatri e strutture ospedaliere. Inoltre, l’obbligo vaccinale per gli over 50 scade il 15 giugno e anche questo potrebbe non essere prolungato. Il governo archivierebbe, infine, lo strumento dei Dpcm: i decreti che non devono ricevere l’approvazione parlamentare. Terminerebbe quindi la «cabina di regia» del venerdì, a cui partecipano i governatori delle regioni, e l’attività del Commissario straordinario e del Cts ministeriale.

In teoria le mascherine non saranno più obbligatorie neanche al chiuso; stadi, night club e sale da ballo torneranno al 100% di capienza. Resterà solo il green pass, anche lui per ora fino al 15 giugno. Anche all’estero, del resto, smontano i palchi del Covid: dal 21 febbraio niente isolamento per i positivi in Gran Bretagna; In Francia ha tolto la mascherina all’aperto già il 2, il 16 riapriranno discoteche e valuta la revoca del pass vaccinale a fine marzo; nella Repubblica ceca da ieri non è più necessario nei locali pubblici; la Svezia non fa più i test neanche ai sintomatici ma solo ai fragili.


© Riproduzione riservata