Ragusa - Per immunità di gregge si intende quel meccanismo in base al quale grazie a una certa soglia di immunizzati – sia dal vaccino che dall'infezione naturale – il virus non riesce più a replicarsi, trasformandosi in un patogeno endemico, circolante localmente, o addirittura sparendo. All'inizio della pandemia Covid si riteneva che l'immunità di gregge avremmo potuto raggiungerla con il 60-70% di immunizzati, ma questa soglia è stata recentemente innalzata all'80% a causa delle varianti del Coronavirus: si ritiene che quella inglese abbia una trasmissibilità fino al 90% superiore del ceppo originale di Wuhan e quella brasiliana addirittura del 240%. La maggiore contagiosità sposta sempre più in alto l'asticella dell'immunizzazione collettiva facendole raggiungere soglie difficilmente raggiungibili, non foss’altro in virtù della significativa fetta della popolazione che non intende vaccinarsi.
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Anche se si riuscisse a immunizzare il 90% - traguardo al momento irraggiungibile per il semplice fatto che non sono disponibili vaccini per i bambini - il risultato non potrà mai essere uniforme in tutto il territorio nazionale. Ci saranno sempre città o aree geografiche in cui l'immunizzazione sarà inferiore e dove il virus potrà continuare a circolare liberamente e a mutare e, anche a causa degli spostamenti sempre più rapidi dei tempi moderni, far riattecchire il virus anche laddove sussiste l'immunizzazione. Il discorso può essere esteso a interi Paesi: se infatti la campagna vaccinale corre spedita in molte nazioni ricche, basti vedere ciò che sta accadendo invece in India.
Ma non tutto è perduto perché i vaccini, fondamentali per proteggersi dalla forma grave dell'infezione e dal rischio di morire, riescono comunque a tenere a bada il Covid, come nel recentissimo caso del paziente siciliano vaccinato, ricontagiato dalla variante brasiliana ma salvo. Secondo diversi scienziati, tra cui il celebre virologo americano Anthony Fauci, il patogeno circola ormai in modo troppo diffuso e capillare per essere eradicato ma può essere contenuto, controllato e appunto reso endemico. Una volta messa in sicurezza la stragrande maggioranza delle persone, in particolar modo chi ha più di 60 anni e i soggetti fragili, il virus potrà infatti ancora provocare saltuari focolai – magari stagionali come quelli dell'influenza –, ma diventeranno perfettamente gestibili dai sistemi sanitari.
“Le persone credevano che non saremmo mai stati in grado di ridurre le infezioni fino a quando non sarebbe stato raggiunto il traguardo “mistico” dell'immunità di gregge - dice Fauci -. Ecco perché abbiamo smesso di riferirci all’immunità di gregge nel senso classico. Dimentichiamola. Se si vaccinano abbastanza persone, le infezioni diminuiranno”. Dove i vaccini sono più diffusi, i contagi, i ricoveri in ospedale e i decessi sono letteralmente crollati: anche se non scomparirà del tutto, continuando su questa strada il virus sarà sempre più alle “strette”, diventano causa di una delle tante malattie infettive endemiche in circolazione, controllabile dalla sanità locale. Nel giro di un paio di generazioni potrebbe trasformarsi in un semplice raffreddore, come ritengono gli autori dello studio “Immunological characteristics govern the transition of COVID-19 to endemicity” pubblicato sull'autorevole rivista scientifica Science.