Attualità
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13/04/2021 08:14

Musumeci disperato, a caccia dei “nonni” che non si sono vaccinati

L’impalpabile “strategia” del censimento personale, per rimediare in corsa al flop della campagna

di Giuseppe Gaetano

L’impalpabile “strategia” del censimento personale, per rimediare in corsa al flop della campagna
L’impalpabile “strategia” del censimento personale, per rimediare in corsa al flop della campagna

 Ragusa – Si chiama proprio così: “Operazione nonni”, tipo inchiesta della squadra mobile. Recuperare gli grandi anziani ultraottantenni che non si sono ancora vaccinati, per immunizzarli tutti entro aprile. È il nuovo obiettivo che Musumeci, assediato da “sciacalli e avvoltoi” che ne chiedono sempre più pressantemente le dimissioni, ha affidato a se stesso: all’assessorato alla Salute, che guida ad interim dopo che il fido Razza l’ha abbandonato al timone dell’emergenza. Per raggiungere la meta è stata messa a punto una strategia specifica: visto il mezzo flop dell’apertura della campagna vaccinale agli over 65 e la fallimentare strategia di contenimento del Covid, il governatore s’è messo in testa di andare a intercettare, uno ad uno, gli ultra 80enni che non si sono ancora presentati col braccio scoperto. Di oltre 300mila registrati all’anagrafe, ne mancano all’appello un terzo.

Come? Intano identificandoli: anche i dati di chi, legittimamente, non s’è mai prenotato sono infatti caricati sulla piattaforma delle Poste e riportano per ogni assente tutte le info ricavabili dalla tessera sanitaria. E poi? Al momento l’“Operazione nonni” più in là non si spinge. Forse si chiederà a medici di base e Asp di provare a entrarci in contatto: 100mila telefonate per chiedere ai nonni, o a chi per loro, perché non hanno ancora preso appuntamento neanche a domicilio e, se no vax, provare a convincerli rivelandogli che per loro c’è Pfizer e possono farlo anche in farmacia o fino a mezzanotte negli hub metropolitani. Poi si passerà ai renitenti del target 70-79 anni. Ma alla fine – togliendo quelli che non vivono più in Sicilia (perché trasferiti e non ancora aggiornati nel registro), eventuali decessi subentrati nel frattempo e quelli impossibilitati a ricevere il siero perché gravemente convalescenti per qualche male – quanti ne restano veramente da mettere nel sacco? Il premier Draghi ha chiarito che prima si blindano gli anziani dal virus prima si riapre, e c’è tanto terreno da recuperare: qualche decina di migliaia di iniezioni in più non cambia certo la musica.