Il test entro 48 ore sarà mantenuto, forse, solo per andare a lavoro
di Redazione

Roma – Presto ai No Vax potrebbe non bastare più fare un tampone per entrare in bar, ristoranti, palestre, piscine, stadi, cinema, teatri e altri luoghi pubblici. Come anticipato da Ragusanews, il governo s’appresta a subentrare alle direttive locali – che specie in Sicilia pensano più al turismo che alla salute – con un decreto che dovrebbe essere approvato in Cdm già giovedì prossimo: nelle regioni in cui contagi e ricoveri Covid dovessero peggiorare il green pass valido per fare vita sociale diventerà solo quello rilasciato dopo la seconda dose o la guarigione; quello col tampone varrà, al massimo, per recarsi a lavoro.
La misura, dunque, riguarderebbe anche i territori comunali che finissero in zona arancione. L’esecutivo è intenzionato inoltre a ridurre la durata della validità dei tamponi – da 72 a 48 ore i molecolari e da 48 a 24 ore i rapidi – e quella dello stesso green pass da vaccino o malattia, da 12 a 9 o 6 mesi, in linea con la stima della durata media della protezione anticorpale dei quattro sieri. Un doppio sprone, per ingranare la marcia anche con i booster, oltre che per recuperare in extremis qualcuna delle quasi 800mila persone che, solo sull’Isola, devono ancora ricevere la prima puntura (6 milioni in tutta Italia).
In tanti – tra cittadini e politici – si chiedono se a questo punto tanto valga promulgare l’obbligo vaccinale per tutti senza tante storie, ma impensieriscono i disordini che creerebbero all’ordine pubblico gli scioperi e le manifestazioni che inevitabilmente seguirebbero la legge, proprio sotto Natale. L’obbligo – per tutte e 3 le somministrazioni – potrebbero però essere esteso dal personale sanitario e delle Rsa a quello scolastico e alle forze dell’ordine.
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