Benessere
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14/06/2021 15:20

Obesità infantile: in aumento con lockdown e restrizioni

La pandemia di Covid-19 ha cambiato il nostro modo di vivere, anche per quelle che sono le abitudini alimentari e legate all’attività fisica dei bambini. Si registra un alto tasso di obesità infantile.

di Redazione

Lockdown  e restrizioni hanno fatto aumentare l’Obesità infantile
Lockdown  e restrizioni hanno fatto aumentare l’Obesità infantile

Un bambino su tre è su di peso, è quanto emerge da un’analisi della Coldiretti. Eccesso di cibo di bassa qualità e i ragazzi sovrappeso sono in aumento: riguarda un ragazzo su 4. Erano 11 milioni nel 1975 nel 2016 sono diventati 124 milioni. Dunque l’obesità infantile in aumento secondo i dati dell’associazione diffusi in occasione della 1° festa dell’educazione alimentare nelle scuole.
I due lockdown e la chiusura a più riprese delle scuole, hanno quindi impattato pesantemente sulla salute dei minori ancor più che sugli adulti. Quasi 1 italiano su 2 ha alleviato l’ansia con cibi ricchi di zuccheri.
Su un punto, siamo tutti d’accordo. La pandemia di Covid-19 ha cambiato il nostro modo di vivere, anche per quelle che sono le abitudini alimentari e legate all’attività fisica. La riscoperta forzata dell’habitat domestico ha portato a modificare la dieta e l’attitudine a fare sport. Ma la quarantena ha modificato anche le abitudini alimentari dei bambini, aumentano i rischi di obesesità
Bambini e adolescenti hanno subìto tutti gli effetti negativi del blocco degli spostamenti; con il risultato di aver consumato un pasto in più spesso a base di cibi spazzatura e bibite gassate; ridotto il consumo di frutta e verdura; incrementato di ben 5 ore il tempo passato davanti allo schermo tra televisione, internet, videogiochi e didattica a distanza.

Questo secondo uno studio dell’Università di Buffalo in collaborazione con l’Università di Verona.
Si tratta cioè di patologie che si manifestano prevalentemente a partire dai 12 anni ma che negli ultimi tempi sono giunte ad interessare minori anche dagli 8 anni in su. Ridotta anche l’attività fisica, soprattutto per i minori che vivono nei grandi centri urbani; infatti nella maggior parte dei casi non hanno avuto a disposizione lo “sfogo” di un giardino o uno spazio verde. E’ il contrasto al fenomeno dell’aumento di peso tra i più giovani a dare l’impulso per prima festa dell’educazione alimentare. L’evento infatti rientra nel progetto di Educazione alla Campagna Amica che, con la riapertura delle scuole, coinvolgerà mezzo milione di bambini delle scuole elementari e medie in tutta Italia. Ci saranno dunque lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe.
“L’obiettivo – afferma la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea”.

Alla luce dei dati riportati, i ricercatori raccomandano di seguire una dieta sana ed equilibrata con materie prime salubri e genuine, riducendo quanto più possibile i prodotti confezionati e processati. «I consigli non cambiano: ogni pasto che portiamo a tavola deve contenere cereali, meglio se integrali, verdure e una fonte proteica – conclude Dogliotti -. Per le proteine, meglio prediligere quelle di origine vegetale, poi quelle del pesce, delle uova, della carne bianca e della carne rossa. Il bilancio giornaliero dovrebbe prevedere, complessivamente, il consumo di cinque porzioni di verdura (400 grammi, ndr) e frutta (250 grammi, ndr). L’avvicinarsi dell’estate ci offre la possibilità di consumare frutti ricchi di acqua quali le fragole, le ciliege, i kiwi, le nespole e le albicocche».