Benessere Questione di postura

Torcicollo, come si previene e si cura

Torcicollo: rimedi per alleviare il dolore

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/10-03-2024/torcicollo-come-si-previene-e-si-cura-500.jpg Torcicollo, come si previene e si cura


Il torcicollo è una manifestazione di malessere caratterizzata da forte dolore nell’area del collo. È un disturbo con origine di tipo muscolare e scheletrico, che provoca in chi ne soffre difficoltà a muovere la testa in estensione, rotazione o flessione. 

Il torcicollo si associa in particolar modo a contratture muscolari e patologie della colonna vertebrale. Una contrattura si può verificare a seguito di svariati fattori scatenanti, come gli sbalzi di temperatura, il mantenimento per un tempo prolungato di posizioni scorrette, o ancora a seguito di eventi traumatici e movimenti bruschi (per esempio un colpo di frusta provocato da un incidente).

Qualora il dolore al collo non dovesse risolversi in pochi giorni, la causa potrebbe essere un disturbo alla colonna cervicale, come una difficoltà correlata ai dischi intervertebrali, un’ernia del disco, oppure spondiloartriti reumatiche autoimmuni che si associato a infiammazioni alla colonna vertebrale, ma quest’ultimo è un fattore di rischio più raro rispetto agli altri. 

Torcicollo: come si cura?

Quando il dolore causato dal torcicollo è particolarmente intenso, può essere utile ricorrere a una doccia tiepida: il getto d’acqua, infatti, con la sua azione effettua un naturale massaggio ai muscoli, contribuendo a rilassarli. Anche i farmaci antinfiammatori possono portare sollievo.

Invece mantenere la testa immobile, per quanto sul momento aiuti a non avvertire il dolore, a lungo andare favorisce la rigidità muscolare, andando ad aggravare il disturbo. Per rilassare la zona sono dunque consigliati i piccoli movimenti controllati e gli esercizi di stretching.

A seguito della visita medica, inoltre, si può valutare il ricorso al kinesio taping, trattamento che prevede l’applicazione di specifici cerotti con funzioni antinfiammatorie e antidolorifiche. 

Quando ricorrere allo specialista

È opportuno prenotare un controllo da uno specialista se il dolore si prolunga per un tempo superiore alla settimana, oppure se gli episodi sono particolarmente frequenti (per esempio se il torcicollo si ripropone una volta al mese), o ancora se si è costretti a ricorrere all’aiuto farmacologico. 

È consigliato ricorrere alla visita specialistica anche se il dolore al collo si associa ad altri sintomi come mal di testa, mal di schiena e dolore alle spalle. In tal caso, infatti, potrebbero venire prescritti esami di controllo per definire più accuratamente il quadro diagnostico, come la radiografia e la risonanza magnetica. 

Laddove il torcicollo si accompagnasse a difficoltà a respirare, a parlare, a camminare o a deglutire, debolezza e intorpidimento degli arti è consigliabile recarsi direttamente in pronto soccorso, per assicurarsi che non siano presenti delle lesioni del sistema nervoso centrale.

 Quanto pesa la testa in flessione

La testa in flessione arriva a «pesare» fino a 27 chili. Si capisce come non sia il rinforzo della muscolatura del collo che migliora il dolore, bensì l’utilizzare il collo nella migliore posizione di equilibrio, quella «centrata», quando siamo in piedi con un oggetto in mano, per esempio un cellulare o un libro. Come suggeriscono gli studiosi su Surgical Technology International la testa di un adulto pesa 4,5-5,5 kg in posizione neutra. Quando la si inclina di 15 gradi in avanti, verso l’oggetto in mano, le forze percepite dal collo aumentano fino a 12 kgfino a 18 kg a 30 gradi, fino a 22 kg a 45 gradi e fino a 27 kg a 60 gradi.

La corretta postura davanti allo schermo

Il Digital 2022 Global Overview Report riporta che una persona in media trascorre circa sette ore al giorno davanti a schermi e che questo numero è ancora maggiore se si svolge un lavoro principalmente davanti a un computer.

Bisognerebbe regolare sedia o monitor in modo che la parte alta dello schermo sia all’altezza degli occhi, mettendo così il collo a riposo. In questo modo la colonna vertebrale resta eretta, come se avessimo un filo che dal centro della testa ci tira verso l’alto facendoci allungare. Variare spesso la posizione e fare regolari pause di movimento. 

In automobile

In auto è fondamentale mantenere la colonna eretta regolando lo schienale, senza “insaccarsi nel sedile”. Un supporto lombare può aiutare, ma serve di più avere la consapevolezza della postura.

Le  gambe accavallate? Un pericolo

Ora, osservate come siete seduti, probabilmente avete le gambe accavallate. Il 62% delle persone accavalla la gamba destra sulla sinistra, si legge in una ricerca su Neuropsychologia, il 26% lo fa al contrario e il 12% non ha preferenze. In genere ci sono due modi per sedersi e accavallare le gambe: uno è al ginocchio e l’altro alla caviglia.

Questa postura molto comune influisce sulla salute anche del collo perché diminuisce la normale curvatura della zona lombare. Infatti, quando si accavallano le gambe, quella che sta sopra flette l'anca maggiormente: questa posizione comporta una leggera rotazione in avanti del bacino riducendo la lordosi lombare che è essenziale per star seduti senza portare in sovraccarico la cervicale. 

Gli esercizi salva-collo

Ci sono poi esercizi che aiutano a proteggere il collo. Prima di tutto iniziare con esercizi di allungamento dei muscoli contratti, più spesso quelli della parte posteriore del collo, gli stessi che si irrigidiscono quando siamo alla guida, tesi.

Quindi, da seduti, piegare la testa di lato e con la mano dello stesso lato cercare di avvicinare delicatamente l’orecchio alla spalla abbassata. Contare fino a 30 e ripetere dall’altro lato. Una facile variante è, invece di inclinare la testa di lato, accompagnarla con la mano guardando verso l’ascella dello stesso lato. Si conta fino a 30, poi si cambia lato. La miglior strategia antidolore include anche esercizi di rinforzo della muscolatura lombare. L’ideale, almeno all’inizio, è affidarsi a un posturologo perché il profilo di ciascuno di noi è diverso e il punto di equilibrio esatto deve essere trovato per ogni paziente. Per esempio, il valore “normale” di cifosi toracica, che se eccessiva manda il collo in sovraccarico, varia da 20 a 40 gradi. Si capisce come la ricerca del compenso esatto debba essere fatta con attenzione. Poi sarà il paziente che, capito il suo punto di equilibrio, in modo autonomo eseguirà esercizi mirati di rinforzo e di cambio postura che lo mantengano in equilibrio.


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