È morta a 83 anni l'attrice Ira von Fürstenberg. Star del jet-set e del cinema anni Sessanta e Settanta, era nata a Roma. Era la figlia del principe Tassilo Fürstenberg e di Clara Agnelli, sorella di Gianni. Ira von Fürstenberg, il cui nome completo era Virginia Carolina Theresa Pancrazia Galdina zu Fürstenberg, recitò in una trentina di film diretti da maestri come Alberto Lattuada, Mauro Bolognini e Lamberto Bava.
Già a 14 anni, Ira von Fürstenberg fece da indossatrice per lo stilista Emilio Pucci, poco prima di conoscere il principe Alfonso di Hohenlohe - Langenburg, con cui convolò a nozze a soli 15 anni, grazie a una dispensa papale. Il matrimonio, celebrato a Venezia, rappresentò uno dei più noti eventi mondani dell'epoca. La coppia si trasferì a vivere in Messico, dove ebbe due figli Christoff e Hubertus. Il primo morì a 50 anni in un carcere thailandese nell'agosto del 2006, in una vicenda che fece scalpore. Hubertus è un ex sciatore olimpico, oltre che cantante e fotografo. Il secondo matrimonio fu, invece, con l'imprenditore e noto playboy Francisco Matarazzo Pignatari, detto Baby, sposato in Nevada nel 1961. Una relazione che la rese protagonista del jet set romano e dei salotti dell'epoca ma che portò anche a una lunga vicenda processuale.
Il primo marito infatti, la denunciò per adulterio, salvo poi ritirare la denuncia in cambio della custodia dei figli. Nel 1964 divorziò anche dal secondo marito e solo nel 1969 ottenne l'annullamento del primo matrimonio. Nel 1985 fu al centro delle cronache rosa per una sua presunta relazione con il principe Ranieri di Monaco, pochi anni dopo la morte della principessa Grace. Il cinema e la moda Icona sexy del cinema degli anni '60 e '70, Ira von Fürstenberg recitò in oltre una trentina di film. Tra i più noti “Capriccio all’italiana”, “Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue” di Luciano Salce, al fianco di Alberto Sordi nel 1969. “Nel giorno del Signore” di Bruno Corbucci, “La battaglia di El Alamein” di Giorgio Ferroni e "Processo per direttissima" (1974) di Lucio De Caro, sul caso Pinelli che si rivelò un flop. Nel 1970 presentò il Festival di Sanremo con Nuccio Costa ed Enrico Maria Salerno. Rifiutò anche il ruolo di "Barbarella", nel film di Roger Vadim, poi assegnato a Jane Fonda, oltre a un film con Tinto Brass per proteggere i figli.
Fu anche disegnatrice di gioielli. Dopo la carriera cinematografica tornò a dedicarsi alla moda, venendo immortalata dai più grandi fotografi, compreso Helmut Newton. Collaborò con Diane Vreeland, giornalista e direttrice della rivista "Vogue". Nell’ottobre scorso, il suo ultimo riconoscimento, il Capri Person Award 2023.