Benessere Chetosi

La dieta chetomediterranea per dimagrire in fretta

Cibi sì e cibi no



La dieta chetomediterranea, o dieta chetogenica mediterranea è un regime alimentare che sfrutta i benefici della chetosi senza rinunciare alla qualità e alla varietà degli alimenti per dimagrire in fretta.

La dieta chetomediterranea, o dieta chetogenica mediterranea, una sintesi tra due modelli di dieta che sulla carta appaiono assolutamente lontani ma che invece presentano punti di contatto importanti, soprattutto quando alla fase chetogenica si voglia far seguire un lavoro di mantenimento che non può che essere basato sul modello mediterraneo.

Qual’è il segreto della dieta chetomediterranea?

Dimagrire a vista d’occhio senza “soffrire” la fame, in modo sano e sicuro. Ecco cosa promette la dieta chetogenica, un vero tormentone negli Stati Uniti. Seguita da milioni di persone, è la preferita di campioni come Kobe Bryant e LeBron James ed è la tendenza alimentare suggerita da Gwyneth Paltrow, diventata (anche) guru del benessere. È una delle poche diete testate scientificamente perché è nata per fini terapeutici

La dieta innesca un reset del metabolismo capace di scolpire il corpo attaccando soltanto gli accumuli adiposi senza intaccare i muscoli, assicurano gli esperti. Esistono tanti tipi di regimi.

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La dieta proposta da Maurizio Tommasini, biologo nutrizionista, è realizzata su misura per gli italiani perché unisce il potere «bruciagrassi» ai benefici delle ricette mediterranee. «È semplice da seguire, una dieta variata basata su ingredienti della nostra tradizione con pasti che soddisfano il palato”.

In cosa consiste la dieta chetomediterranea?

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L’Italia è il Paese del mangiar bene e la tavola è nella nostra cultura. «Gli americani stanno impazzendo per questo regime alimentare — ma il loro approccio presenta molte difficoltà per il pubblico italiano. Io propongo la versione mediterranea». In cosa consiste? «Un’alimentazione basata su tre pilastri — risponde —: verdure a volontà come fonte essenziale di vitamine, sali fitonutrienti e una piccola quota di carboidrati. Un’attenta scelta dei grassi, soprattutto olio extravergine di oliva. Un consumo moderato di proteine, lontano dagli eccessi proposti in certi protocolli commerciali. Niente di complicato, né di penalizzante. Una dieta semplice da seguire, anche se si mangia fuori casa, che non richiede particolari sacrifici e che già dopo pochi giorni regala i primi benefici». Gli effetti positivi aumentano con il passare del tempo: «Man mano che l’organismo si adatta, dopo circa tre settimane, è possibile perdere diversi chili, grasso e non muscolo e acqua come avviene con altre diete. L’approccio chetomediterraneo è concepito per il benessere di chi lo sceglie: accanto alla riduzione del grasso viscerale, migliorano i parametri ematici e il profilo glicemico e si osserva una diminuzione dei processi infiammatori».

Qual’è il principio di base della dieta chetogenica?

Limitare la disponibilità di carboidrati per costringere il nostro corpo a usare i grassi come fonte di energia principale. Come? Riducendo l’assunzione di zuccheri, mantenendo un discreto apporto proteico e aumentando il consumo di grassi. Il corpo entra nello stato di chetosi. La ridotta disponibilità di carboidrati o zuccheri innesca dei meccanismi fisiologici che sono altrimenti silenti: aumenta l’utilizzo di acidi grassi nella maggior parte dei tessuti e degli organi. Incrementa la produzione e l’utilizzo di particolari sostanze derivate dai grassi, i corpi chetonici o chetoni, che divengono il substrato preferenziale di alcuni organi, in particolar modo il cervello. La piccola quota di carboidrati, che è comunque necessaria durante la giornata, viene prodotta a livello del fegato». Punto di forza è l’utilizzo di alimenti freschi: «Pesce, crostacei e molluschi, carni (bianche e rosse) da alternate con altri alimenti proteici. L’uovo è l’alimento perfetto. Non bisogna esagerare con i formaggi e i latticini (una possibile alternativa al consumo di latte animale è il ricorso a bevande vegetali). Semi e frutta secca oleosa sono elementi preziosissimi. L’olio extravergine di oliva non può assolutamente mancare. Nella chetomediterranea le verdure sono alimenti protagonisti, in grado di fornire fibre preziose.

La dieta si divide in due fasi:

Nella prima fase della dieta, invece, è bene ridurre al minimo il consumo di frutta, ma una volta consolidato lo stato di chetosi è possibile mangiare piccole quantità di alcuni frutti: olive, limoni, mirtilli, lamponi e ribes, avocado. Le erbe e le spezie rendono i piatti più appetibili. Infine, l’acqua e l’importanza di una buona idratazione

Cosa evitare durante la chetomediterranea?

«Cereali e pseudocereali (grano, avena, riso, mais, segale, farro, orzo, miglio, grano saraceno e quinoa) e anche tutti i derivati, integrali o raffinati. I legumi, la frutta, le patate di ogni tipo, peperoni e carote cotti, il miele, lo zucchero (bianco, di canna) e i dolcificanti artificiali in genere». «La chetogenica richiede che si riduca in maniera significativa il consumo di alcuni cibi per un certo periodo di tempo, ma non significa attribuire a quell’alimento proprietà negative: lo scopo è di spingere l’organismo a un maggior utilizzo di grassi per il periodo strettamente necessario al raggiungimento degli obiettivi».

Chi ha seguito questo protocollo ne ha ricevuto notevoli benefici, senza i fastidiosi problemi che spesso sono associati a una dieta: fame, stanchezza, difficoltà di concentrazione. E’ consigliabile sempre comunque consultare un medico, prima di iniziare qualsiasi tipo di dieta. 


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