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Draghi rinuncia allo stipendio: quanto guadagna (rispetto a Renzi e Conte)

Dichiarazione dei redditi e proprietà del Professore, e quelle dei suoi predecessori

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 Roma - Forse non tutti sanno che Mario Draghi non percepisce alcun compenso per la sua attività a Palazzo Chigi: come riportato sul sito del governo, il presidente del Consiglio “dichiara di non percepire alcun compenso di qualsiasi natura connesso all’assunzione della carica”. La dichiarazione dei redditi 2020 pubblicata dall’ex governatore di Bankitalia e Bce, nonché ordinario di Economia all’università di Firenze, vede un reddito di quasi 600mila euro. Per l’anno di imposta 2019 Draghi dichiara un imponibile di circa 581mila euro ma risulta anche essere in possesso anche di dieci fabbricati, di cui uno a Londra di cui è proprietario al 100%. Molti sono in comproprietà, uno è in comunione dei beni, 6 sono terreni. Più una partecipazione da 10mila euro nella società semplice ‘Serena’. Nessuna automobile, barca o aeromobile. E gli ultimi premier quanto hanno incassato grazie ai mandati politici?

Nella dichiarazione di Matteo Renzi da sindaco, il reddito era di 98.000 euro annui. Nel 2016 da premier era salito a 103.283 euro. Da senatore della Repubblica, carica che ricopre dal 4 marzo 2018, il leader di Italia Viva guadagna ancora di più: 14.634 euro al mese, senza contare i vari rimborsi spese da parlamentare. Nell’ultima dichiarazione dei redditi 2020 disponibile sul sito del Senato l'ex segretario Pd ha dichiarato circa 1,1 milioni di euro - il doppio di Draghi - a fronte dei circa 796mila euro del 2018. Ma Renzi è una vera e propria industria macina soldi. Altre entrate sono derivate dal documentario “Firenze secondo me”, di cui fu conduttore e autore nel 2018: come ha rivelato L’Espresso, per le otto puntare del documentario tv avrebbe ricevuto un compenso di mezzo milione di euro. Renzi è inoltre autore di diversi libri, ospite di conferenze e convegni in terra araba, e ha numerose quote di proprietà e terreni dislocati tra Firenze e la sua città natale, Rignano sull’Arno. In garage c'è pure una Mini Cooper SD, immatricolata 3 anni fa.

Passando a Giuseppe Conte invece (in mezzo c’è stato l’attuale commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni) nel 2017 prima di entrare in politica, come avvocato civilista e docente universitario ha dichiarato di aver incassato 380.233 euro. L'anno successivo, in cui a giugno è diventato premier, il reddito complessivo è salito a 1.207.391 euro perché, appena nominato, si è disfatto da tutti gli incarichi pendenti fatturando insieme importi che altrimenti sarebbero stati diluiti nel tempo. Dopo l’impennata, le entrate dell'esponente 5 Stelle sono crollate assestandosi nella dichiarazione 2020 (relativa al periodo d'imposta dell'anno precedente) a 158.474 euro. Conte ha pure un fabbricato a Roma e una vecchia Jaguar XJ6, immatricolata nel 1996. Il più "povero", insomma, dei recenti capi di governo. Ma ce n'è uno che è il piu' povero di tutti, il Papa, che guadagna zero euro. 


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