Attualità
|
21/01/2022 16:47

Covid Sicilia, è ufficiale: zona arancione, ma solo per no vax. Le regole

L’Isola cambia colore da lunedì 24 gennaio

di Redazione

L’Isola cambia colore da lunedì 24 gennaio
L’Isola cambia colore da lunedì 24 gennaio

 Ragusa – Sicilia in zona arancione da lunedì 24 gennaio: l’incidenza dei contagi fatica a calare, i focolai Omicron sparsi sull’Isola sono 4mila (anche negli ospedali, a causa dell’inaffidabilità del tampone rapido) e i posti letto occupati dai pazienti Covid hanno sforato le soglie, sia dei ricoveri ordinari che delle rianimazioni. L’ufficialità è arrivata dopo la cabina di regia ministeriale del venerdì, a trend discendente, proprio mentre le curve iniziano a dare segnali di flessione: il cambio di fascia firmato dal ministro Speranza è avvenuto per il rotto della cuffia, a causa di uno 0,2% in più di terapie intensive sul limite del 20, e non è destinato a durare molto.

L’addio al giallo è stato dato in anticipo da quasi tutta la provincia di Ragusa e oltre cento comuni che, dalla prossima settimana, si diluiranno nel nuovo colore che dipingerà la regione, consentendo maggiori spiragli alle scuole per la dad a casa. Le restrizioni colpiscono solo i 566mila non vaccinati (che salgono a 812mila considerando gli under 12 per i quali però non vige l’obbligo della certificazione verde), non in virtu’ dell’arancione ma del decreto con cui il governo sta allargando l’uso della versione “rafforzata” da siero o guarigione. Chi è causa del suo mal pianga se stesso, verrebbe da dire.

Sono i no vax ad affollare gli ospedali e far scattare le restrizioni che li affliggono: attualmente rappresentano il 76% dei pazienti siciliani in area medica e oltre l’84% di quelli intubati. Per i non vaccinati in zona arancione vige anche l’obbligo di tampone per spostarsi dal comune in cui si trova se non per motivi di lavoro, necessità o salute da provare con autocertificazione. Unica eccezione i comuni entro 5mila abitanti, dai cui è possibile spostarsi entro 30 km eccetto che verso il capoluogo. Vietati bar, ristoranti e centri commerciali nei festivi: al momento per tutti gli altri negozi occorre il test negativo, tranne quelli che vendono beni o servizi alla persona e gli uffici pubblici. La capienza sui mezzi del trasporto pubblico locale resta all’80%.