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Inquinamento, sequestrata una discarica nell'Agrigentino

https://www.ragusanews.com/resizer/resize.php?url=https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/30-11-2023/1701362706--news-ragusa.jpg&size=750x500c0 Inquinamento, sequestrata una discarica nell'Agrigentino


Carabinieri del Noe di Palermo e del comando provinciale di Agrigento hanno sottoposto a sequestro preventivo l'area occupata dalla discarica di rifiuti non pericolosi di contrada Matarano a Siculiana e il relativo impianto, gestiti dalla Catanzaro Costruzioni. A firmare il decreto è stato il gip del tribunale di Agrigento su richiesta della Procura.
    "Il provvedimento - spiega il procuratore Giovanni Di Leo - chiude una prima fase di indagini condotte a partire dal 2018 dai carabinieri del nucleo Operativo ecologico di Palermo circa le irregolarità tecnico-amministrative dell'impianto e le conseguenti ricadute sul territorio, in termini di contaminazione del suolo, delle acque e di pregiudizio per l'ambiente e la salute pubblica".
    'indagine che ha portato al sequestro preventivo della discarica subcomprensoriale di Siculiana e al suo impianto è partita da più segnalazioni di privati, enti e istituzioni. Nel 2019 c'è stata una complessa attività di acquisizione di documenti, svoltasi parallelamente al conferimento di un incarico di consulenza tecnica collegiale finalizzata al vaglio della situazione, del materiale giuridico dell'impianto, della conformità degli impianti e delle relative autorizzazioni e concessioni, della normativa tecnica in materia e degli effetti sull'ambiente. "Gli accertamenti condotti hanno consegnato un quadro preoccupante sotto i profili della regolarità amministrativa degli impianti, della loro effettiva conformità alla normativa tecnica che ne regola la gestione - ha reso noto il procuratore di Agrigento, Giovanni Di Leo, - quanto sotto il profilo dell'impatto sul territorio in cui c'è la discarica, con limiti di contaminazione regolarmente e ampiamente superati, con emissioni laterali di biogas provenienti da vasche ormai chiuse, con l'emersione di indici di 'potenziale contaminazione' delle acque sotterranee, senza l'attivazione delle dovute procedure di rientro e bonifica, con l'invasione dei terreni appartenenti al Demanio dello Stato individuati nella regia trazzera Montallegro-Raffadali e Montallegro-bivio Pietra Rossa".
   


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