Lentini, Sr - "Sigonella è una base operativa a tutti gli effetti, siamo veramente preoccupati" dice il sindaco di Lentini, Rosario Lo Faro. Lo stato di allerta è ancora a livello "bravo" ma s’intensifica l'attività dei Global Hawks ospitati negli hangar dell'aeroporto dell'Aeronautica militare italiana. Altri droni-spia si sono alzati in volo in concomitanza con la guerra scoppiata in Ucraina.
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I giganti da oltre 14 tonnellate di peso e 14 metri di apertura alare, pilotati da terra, non sono i soli velivoli da pattugliamento di cui dispone Sigonella, dov’è di stanza pure un reparto di marines. La base siracusana rappresenta una struttura strategica per la Nato, già dalla guerra del Golfo: è il secondo aeroporto militare più trafficato d'Europa, ma non è l'unico "fortino" alleato sull'Isola. Birgi, nel trapanese, ospita un altro aeroporto militare italiano con copertura Nato. A Niscemi, nel nisseno, c'è il Muos: il sistema satellitare che assicura le comunicazioni supersegrete delle forze di superficie, sottomarine, aeree e terrestri della Marina Usa.
Altre stazioni di telecomunicazioni sono a Pantelleria, Monte Lauro, Centuripe, Caltagirone, Motta Santa Anastasia e anche a Marina Marza, in provincia di Ragusa. L’ultimo radar è comparso a Portopalo. Vizzini e Isola delle femmine sono depositi di munizioni. A Lampedusa c'è un comando della Guardia costiera statunitense. Ad Augusta, ancora nel siracusano, il porto della Marina che funge da supporto. Senza contare tutti gli interessi economici legati alle molte forniture energetiche che attraversano il Canale di Sicilia. Siamo davvero così lontani dal conflitto?