Ma la media regionale nasconde il gap tra ricchi e poveri
di Redazione

Ragusa – Nonostante lo spauracchio Omicron, i contagi e i ricoveri che non ne vogliono sapere di scendere, già durante il Black Friday i consumi dei siciliani avevano segnato una leggera ripresa, e la tendenza è confermata in questi giorni da Confcommercio. L’associazione, tuttavia, vede al ribasso la stima nazionale di spesa pro capite di 160 euro per le feste natalizie, abbassandola sull’Isola a “90-100 euro a persona”.
Il dato rappresenta sempre una media, ovvero una cifra di cui non fidarsi troppo perché – come diceva Bukowski – un individuo con la testa nel forno e i piedi in ghiacciaia potrebbe avere anche la temperatura giusta non sentirsi proprio bene. In quei 90 euro si spalanca la forbice tra chi può permettersi di spenderne 900 e chi forse appena 9. Le tredicesime tornano a crescere, pur restando più basse del 2019: a remare contro c’è l’aumento di bollette e spese condominiali. “Una parte di consumatori, come i lavoratori dipendenti – rileva sempre Confcommercio – dopo il risparmio forzato dei lockdown ha la possibilità di osare di più e concedersi qualche sfizio. Chi è stato colpito dalla crisi è ancora in una situazione difficile”.
Di certo non c’è confronto rispetto ai divieti del Natale 2020, che passammo in zona rossa: la vita sociale è ripartita, non si esce più solo per comprare pigiami e farine ma per andare in cinema, teatri, discoteche, boutique e soprattutto centri commerciali. Calano le vendite online, si torna nei negozi. A proposito dei regali, quest’anno pare che grazie a “superbonus e ristrutturazioni immobiliari, sono in forte l’arredamento e gli articoli per la casa”. E’ il turismo da fuori che langue.
© Riproduzione riservata