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Carte Siciliane: storia e giochi popolari dal sette e mezzo alla briscola

Quando sono nate le carte siciliane

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Possedere tra le mani un mazzo di carte siciliane significa rapportarsi con una tradizione che affonda le sue radici in un pezzo di storia della Sicilia stessa. Si usano spesso nella tradizione siciliana per giocare a Natale o a Capodanno o comunque in tutte le occasioni festive in cui si riunisce tutta la famiglia. Un mazzo di carte siciliane è composto da 40 carte, che offrono l’occasione di passare momenti di spensierata allegria, momenti particolarmente vivaci, specialmente per chi è appassionato dei più famosi giochi che si possono svolgere con queste carte. Ma come sono nate le carte siciliane? Scopriamone di più a questo proposito.

Quando sono nate le carte siciliane
Come descritto su imiglioricasinoonline.net, dove vengono presi in considerazione i giochi più popolari come il sette e mezzo online, la storia delle carte siciliane è molto articolata. In effetti non possiamo datare l’esatto periodo in cui queste carte da gioco che consentono anche di giocare a sette e mezzo sono nate o almeno sono arrivate in Europa.
Esistono una pluralità di teorie a questo proposito, perché si pensa che siano state introdotte intorno al XIV secolo all’inizio in Spagna e sarebbero di provenienza araba. Poi dalla penisola iberica, sempre grazie all’influenza da parte degli arabi, le carte da gioco siciliane sarebbero arrivate fino in Sicilia.
Ma comunque la loro diffusione è stata ampia, perché per esempio troviamo gli stessi semi anche in Sardegna, a Napoli e in Emilia Romagna.

Quali sono gli elementi arabi nelle carte siciliane
Ma come sono fatte le carte siciliane, proprio quelle che si usano per il gioco del sette e mezzo? Il mazzo siciliano, come abbiamo detto, è composto da 40 carte e sono 10 per ogni seme. È possibile rintracciarne un’origine nel mazzo di carte tipico dei Mamelucchi. Questo differisce da quello tipicamente siciliano per il fatto che è formato da 52 carte, però si possono trovare molti elementi analoghi per quanto riguarda i semi, come per esempio i bastoni da polo, i denari, le spade e le coppe.

Per spiegare la presenza del cavallo, anch’esso un elemento tipico delle carte siciliane, basti pensare sempre alla cultura araba, nell’ambito della quale le figure più importanti venivano sempre raffigurate a cavallo di un asino. D’altronde anche la parola “sceccu”, che significa asino, deriva dal termine arabo “shaykh”, appellativo che viene dato alle persone che godono di grande importanza e che sono oggetto di rispetto.

I giochi tipici delle carte siciliane
Sono molti i giochi tipici che si possono effettuare con le carte siciliane. Per esempio li possiamo sperimentare soprattutto durante le feste natalizie, a partire dal gioco caratteristico come il sette e mezzo. Anche il sette e mezzo online oggi gode di particolare fortuna, proprio perché è un gioco particolarmente appassionante.
Questo gioco consiste nello scegliere un mazziere a turno e gli altri giocatori giocano contro di lui cercando di arrivare a realizzare il punteggio più alto, però non superando il sette e mezzo.

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Oltre ai tradizionali giochi di carte siciliani come il sette e mezzo, tra i giocatori ha guadagnato popolarità anche il solitario. Il solitario è un accattivante gioco di carte in solitario in cui i giocatori mirano a disporre le carte in un ordine specifico per vincere. Offre un'esperienza stimolante ma divertente che può essere vissuta durante il tempo libero. Puoi giocare al solitario online, dove troverai varie versioni e opzioni personalizzabili per adattarle alle tue preferenze e al tuo livello di abilità. Quindi, che tu sia un giocatore di carte esperto o nuovo al gioco, Solitario offre intrattenimento senza fine per giocatori di tutte le età.

Poi c’è la briscola, che attribuisce diversi valori alle varie carte, soprattutto al cavallo e al re. Si può giocare in due o in quattro a coppie di due. L’obiettivo principale è quello di arrivare a totalizzare almeno 61 su 120 punti disponibili. Il mazziere distribuisce tre carte a testa, lasciandone una sul tavolo coperta a metà. Questa carta segna il seme di briscola, perché è l’ultima carta che deve essere pescata.

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Fra gli altri giochi che si possono fare con le carte siciliane, possiamo ricordare il cucù e il ti vitti. Nel primo i giocatori si passano le carte, cercando di raggiungere il punteggio più alto possibile. L’obiettivo contemporaneamente è anche quello di fare in modo che venga passato agli altri l’asso, che è piuttosto “temuto”.

Il ti vitti invece consiste nel cercare di esaurire il proprio mazzo di carte nel più breve tempo possibile. Le carte si esauriscono piazzandole sulla pila. Bisogna stare molto attenti nel fare questo gioco, perché, se si ha una carta da piazzare sul mazzo dell’avversario o sulla pila e si trascura questa possibilità, l’avversario fa notare ciò che è successo dicendo proprio “ti vitti”, che in dialetto siciliano significa “ti ho visto”.

Si può giocare con le carte siciliane anche a cavadduzzu, che si può definire come se fosse una corsa fatta con le carte. Infatti sul tavolo vengono schierati quattro cavalli e ogni giocatore può puntare su uno di questi. In questo modo nel corso del gioco vengono incolonnate altre 10 carte in verticale. Il mazziere detiene le carte e i cavalli avanzano di una posizione in base al seme che di volta in volta viene scoperto.


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