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Democrazia partecipata: ok Modica e Santa Croce, ko Vittoria e Chiaramonte

La maggioranza dei comuni orientali non ha rispettato la scadenza, perdendo decine di migliaia di euro

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/11-07-2022/democrazia-partecipata-ok-modica-e-santa-croce-ko-vittoria-e-chiaramonte-500.jpg La sede del municipio di Chiaramonte Gulfi


 Vittoria - Due comuni siciliani su 3 non hanno rispettato la scadenza del 30 giugno entro la quale, avendo diritto a oltre 10mila euro e passa da spendere con forme di democrazia partecipata, avrebbero dovuto per legge avviare l’iter per il coinvolgimento dei cittadini e l’utilizzo delle somme. Tra le 172 amministrazioni aventi obbligo, 122 non l’hanno onorato: chi ha pubblicato un avviso e non se n’è più saputo nulla, chi l’ha vinto e poi dato forfait, e chi non è mai pervenuto. È il risultato della ricerca “Spendiamoli Insieme” della no profit messinese Parliament Watch Italia, basata sui dati online del sito web spendiamolinsieme.it.

Nella Sicilia orientale le giunte più veloci sono quelle ragusane di Santa Croce Camerina - esito diffuso il 13 aprile, con 13mila euro per una pista ciclabile - e Modica - esito risalente addirittura al 7 marzo, con 985 votanti ma fondi non indicati – per sostituire il pavimento dell’impianto sportivo dell’oratorio San Domenico Savio. Bene anche Piedimonte, nell’area metropolitana etnea: l’esito è stato pubblicato un mese prima della scadenza, il 30 maggio, con 150 voti e 14.300 euro per valorizzare una villetta vicino alla piazza centrale del paese. Fanno peggio Paternò e Castel di Iudica, ancora nel catanese; e Nissoria e Leonforte, nell’ennese: dal 2016 a oggi non hanno mai attivato manco un iter, perdendo ogni anno decine di migliaia di euro.

Nell’est dell’Isola c’è pure chi ha fatto qualcosa per uno-due anni, e poi basta. Ad esempio su Chiaramonte Gulfi c’è una sola notizia nella rassegna stampa, negativa: la perdita di quasi 17mila euro di democrazia partecipata nel 2016. Il 2017 è l’unico anno in cui si hanno informazioni di Vittoria, che ne destina 38mila a quattro diversi progetti. Comiso ne ha spesi 18 e 20mila, nel 2020 e 2021, rispettivamente per 7 e 5 progetti. Casi simili, con partecipazioni sporadiche, nell’ennese: a Gagliano, Piazza Armerina e Pietraperzia tra. Poi non venissero a piangere miseria nelle casse comunali: non sono cifre che arricchiscono i bilanci, ma sempre meglio di niente.


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