Attualità Ricette di Pasqua

I dolci tipici della Pasqua siciliana

Le tradizioni pasquali italiane sono uniche per ogni regione del paese e sono state amorevolmente tramandate nelle famiglie di generazione in generazione

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/29-03-2023/i-dolci-tipici-della-pasqua-siciliana-500.jpg I dolci tipici della Pasqua siciliana


La Pasqua si festeggia passando anche per la Tavola. Nella tradizione cattolica la Pasqua interrompe il digiuno quaresimale e celebra la risurrezione di Cristo. La festa viene celebrata con sfumature diverse nelle differenti regioni italiane, soprattutto dal punto di vista culinario.
Ogni regione, se non ogni città, ha un dolce tipico per festeggiare questo periodo di rinascita. Cuddure, cannoli, cassate, ci riportano con la memoria alle nonne in cucina in un mondo che scorreva più lento, tra i profumi che si sprigionavano da forni e fornelli.

La Pasqua è una delle festività più sentite in Sicilia, dove accanto a migliaia di rappresentazioni e riti religiosi, ancora una volta tra le ricette più amate e conosciute della tradizione, sono i dolci ad essere i protagonisti delle nostre tavole. Impossibile raggruppare tutti i dolci pasquali in un elenco esaustivo, ma cercherò di segnalarvi i più popolari

1 La cassata di ricotta
Probabilmente il dolce simbolo, non solo della Sicilia, ma della Pasqua in Sicilia è la cassata. Esistono diverse leggende sulla sua creazione, la cui origine si fa risalire tradizionalmente al periodo della dominazione araba da cui deriverebbe il nome originario qas’at (termine che indica una casseruola, una scodella). Secondo questa tradizione un contadino arabo mescolò del formaggio di pecora con lo zucchero, lasciandolo rapprendere all’interno di una casseruola. Ma qualche traccia della cassata è possibile trovarla molto prima, secondo alcuni addirittura durante la dominazione romana.

Secondo questa tradizione il nome deriverebbe dal latino caseatus, impiegato per indicare un ripieno di formaggio. In ogni caso fin dalle origini, era possibile assaporare questo dolce soltanto durante le festività pasquali ed era simbolo di rinascita e Resurrezione, perché con la sua forma rotonda rimandava al disco del sole, che rendeva fertile la terra. Oggi è possibile gustare questo dolce durante tutto l’anno, nelle sue mille versioni e con decorazioni differenti.

2 Cassata siciliana al forno
Nonostante rechino lo stesso nome sono molto diverse. La cassata siciliana al forno rientra di diritto tra i dolci di Pasqua a Palermo, dove è particolarmente apprezzata. Un ripieno di crema di ricotta avvolta tra due strati di frolla: impossibile resistere.

3 Cassa o cassatelle di ricotta Ragusana
Differente dalla classica Cassata di ricotta Glassata diffusa nel Palermitano è la cassata di ricotta o cassatella di ricotta Ragusana. Un cestino di pasta frolla siciliana, perché realizzata con la sugna ripiena di ricotta vaccina e scaglie di cioccolato che si prepara tradizionalmente il giovedì Santo nel Ragusano


4 ‘Mpanatigghie.
Sempre per rimanere nel Ragusano ma questa volta a Modica, troviamo le Mpanatigghie, i biscotti tipici modicani, a forma di semiluna, al cui interno eÌ€ presente un impasto di cioccolato e carne. Il sapore della carne scompare completamente ed è un ingrediente segreto impossibile da indovinare senza saperlo. Il nome deriva dallo spagnolo empanadas o empadillas, che significa farcite. Si narra che furono create dalla fantasia di alcune religiose, impietositesi per le fatiche dei padri predicatori in periodo quaresimale. Le monache infatti nascosero della carne macinata nel ripieno di mandorle e cioccolato (il cui consumo era consentito perché ritenuto alimento di magro), con cui farcirono questi dolcetti: le ‘Mpanatigghie.

5 La frutta di Martorana
Nel periodo di Pasqua sulle tavole dei siciliani non può assolutamente mancare la Martorana, dolci nati dall’unione di farina di mandorle e zucchero a Palermo, durante il periodo della dominazione normanna. Anche in questo caso il legame con la tradizione religiosa è forte: secondo diverse fonti, infatti, furono delle monache benedettine a creare la Martorana, detta anche pasta reale, che deve il suo nome alla chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, denominata “della Martorana”. La frutta di Martorana è un classico della tradizione dolciaria siciliana e gode di fama internazionale: questi dolcetti di pasta reale molto colorati ravvivano la tavola in ogni occasione, soprattutto durante le festività di Pasqua.



6 L’agnello pasquale di pasta reale
Oltre alla classica “frutta” con la “Martorana”, si confeziona un altro dolce pasquale che vede l’utilizzo della pasta reale è il celebre agnello pasquale, simbolo per eccellenza della Pasqua. L’agnello pasquale è un dolce a base di pasta reale con un ripieno di pasta di pistacchio (ottenuta con la lavorazione di pistacchi tritati, acqua e zucchero). Una vera e propria delizia e anche un momento di gioia per i bambini che lo ricevono in dono.
Secondo la tradizione a prepararlo per la prima volta furono le suore del Collegio di Maria di Favara, luogo in cui ancora oggi si festeggia una sagra dedicata a questa prelibatezza. Un aneddoto curioso riguarda la sua ricetta: fu infatti una ricca famiglia di Favara che, nel 1898, decise di mettere la ricetta per iscritto, fino a quel momento tramandata solo oralmente.


7 Pupu cu l’ova, ( o panaredda o cuddura)
U Pupu cu l’ova, o panaredda o cuddura o ancora Ciciulìu è un “biscottone” di pasta frolla decorato con uova sode e si porta dietro una lunga tradizione e numerose particolarità. La prima è proprio il suo nome, infatti è noto in ogni dove della Sicilia con vari nomi. Che venga chiamato Pupu ccu l’ova, panaredda o cuddura, o Ciciuliù, poco importa: questo dolce sembra nato appositamente per creare momenti di aggregazione e condivisione sin dalla sua preparazione, che costituisce un vero e proprio rito comunitario, in passato più evidente. Anticamente era usanza riunire tutta la famiglia in casa per la preparazione dell’impasto.

Il Ciciulìu è stato il simbolo della Pasqua tra i siciliani ben prima delle uova di cioccolato e veniva regalato sia ai bambini che ad amici e parenti, a seconda della loro importanza.
Ogni forma aveva un significato preciso: la ciambella rotonda di pasta a treccia era per gli amici (per consolidare il legame affettivo), quello a forma di cuore per la persona amata. E ancora, il galletto o la colomba di solito veniva regalato ai ragazzi con l’augurio di spiccare presto il volo, la pupa andava alle ragazze come auspicio di fecondità e il cestino era destinato alle famiglie.

U pupu cu l’ova o ciciuliù continua ad essere un dolce molto presente sulle tavole siciliane in occasione delle festività di Pasqua, e ne esistono numerose varianti, a seconda che si preferisca l’impasto del pane tradizionale o quello del biscotto.

8 Biscotti quaresimali di Palermo.
Diversamente dai catanesi, i biscotti quaresimali palermitani sono preparati anche con scorza d’arancio candita a cubetti, zucchero, pistacchio e uova intere. All’impasto viene data la forma di piccoli rotoli che sono poi cotti al forno.
 


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