Attualità
|
12/01/2022 17:09

La Sicilia torna a scuola con Ffp2, gel, tamponi e tanta angoscia

Giovedì 13 gennaio si riparte in presenza, ma per quanto? In cartella il kit di sopravvivenza

di Redazione

Giovedì 13 gennaio si riparte in presenza, ma per quanto? In cartella il kit di sopravvivenza
Giovedì 13 gennaio si riparte in presenza, ma per quanto? In cartella il kit di sopravvivenza

 Ragusa – Vince la linea del governo: giovedì 13 gennaio 600mila studenti siciliani torneranno a scuola. Meno i circa 12.400 fra i 5 e i 19 anni attualmente positivi, il 2% del totale. Sono finiti i tre giorni di vacanza extra decisi sabato dalla Regione per assecondare presidi, sindaci e sindacati. Continuano invece le difficoltà nel reperimento dei supplenti per la sostituzione del personale assente e nelle comunicazioni relative alla positività degli alunni. Una buona fetta della task force siciliana convocata oggi al riguardo, resta per lo slittamento delle lezioni addirittura sino a fino mese, per far calare il picco dei contagi post feste.

La diatriba è tutt’altro che pacificata: numerosi primi cittadini – capitanati da quello di Palermo, Leoluca Orlando – si dicono pronti a firmare ordinanze comunali per rinviare ancora il rintocco della campanella, appellandosi alle Asp. Si riparte quindi con una caterva di dubbi, malumori e il rischio concreto di richiudere dopo pochi giorni; sempre che i dirigenti riescano a raccapezzarsi sulle regole d’ingresso, varianti in base a numero di studenti positivi e grado d’istituto, quando già è impossibile eseguire un tracciamento corretto dei contagi.

Della zona arancion, su cui Roma deciderà venerdì, non v’è certezza: permetterà solo d’istituire ufficialmente la dad, scavalcando il perimetro normativo del giallo, ma non comporterà limitazioni aggiuntive alle attuali. Siamo arrivati all’assurdità di sperare che crescano i ricoveri. Si tratterà comunque di “stringere i denti” per un’altra settimana al massimo; anche perché l’eventuale aumento del numero di mini zone arancioni, nel frattempo, non potrà certo coprire l’intero territorio. Un consiglio: visto che non è certo che tutte le strutture siano state adeguatamente rifornite di presidi di protezione, meglio portarseli da casa.