Attualità Caltanissetta

Medici argentini in fila a Mussomeli: «Da noi ci danno 4 euro l’ora»

Per rimpolpare l’organico l’Asp nissena assume sanitari sottopagati in Sudamerica

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 Mussomeli, Cl - In tutta Italia mancano 10mila camici bianchi, che diventeranno 40mila nel 2024: per sopperire alla carenza di personale, si aprono le porte ai medici stranieri. A spese, ovviamente, del nostro ministero della Salute. Dopo i 500 sanitari chiamati in Calabria, ora tocca ai dottori argentini reclutati a Mussomeli, in provincia di Caltanissetta. L’ospedale del piccolo centro rientra tra quelli “di area disagiata” eppure dei 6 reparti previsti dalla rete ospedaliera, 3 sono chiusi per mancanza di specialisti. Sono andati deserti, infatti, tutti i numerosi bandi indetti negli ultimi anni dall’Asp provinciale. Così il sindaco Giuseppe Catania, con l’aiuto di una coppia italoargentina trasferitasi in paese - Erica Moscatello e Javier Raviculè (insieme nella foto), consulenti per l’amministrazione pubblica del Comune -, ha siglato un accordo con l’università di Rosario.

Ebbene, hanno risposto alla chiamata migliaia di medici argentini, molti figli o nipoti di emigrati siciliani, che amano l’Isola sentita nei racconti di nonni e zii siculo-sudamericani. “In Argentina - racconta uno di loro a Repubblica - prendo 4 euro all’ora e la criminalità dilaga”. Figurarsi quanto guadagna un laureato in medicina negli altri e più poveri stati dell’America latina. Ma l’Ordine dei medici siciliani solleva perplessità: “Chi deve riconoscere i titoli di questi medici? A questo proposito c’è confusione” afferma il presidente regionale, Toti Amato. L’Asp nissena però tira dritto: ha chiesto un parere a Palazzo d’Orleans per il riconoscimento dei titoli, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, ma intanto ha pubblicato il bando e oramai ultimato le selezioni online. Già tra qualche settimana i primi 10 sanitari argentini potrebbero prendere servizio.

Per metterci la classica toppa, la Regione che autorizza trasferte dei radiologi siciliani in Valtellina, ha appena triplicato le borse di studio ai giovani medici per non lasciare i reparti scoperti: una novantina di contratti di formazione specialistica negli atenei isolani finanziati con 10 milioni di euro, che si aggiungeranno a quelli foraggiati da fondi ministeriali. L'avviso, di prossima pubblicazione, si rivolge comunque solo a laureati siciliani in Medicina e chirurgia, classificati in posizione utile nella graduatoria di ammissione alle scuole di specializzazione di area medico-sanitaria del corrente anno accademico, con al massimo 35 anni d’età e reddito Isee non oltre 30mila euro. Anche la Sicilia, tuttavia, nel suo piccolo esporta un po’ di salute all'estero: oggi sarà consegnato all'ospedale di Kiev, in Ucraina, un ecografo di ultima generazione per bambini e mamme del valore di 30mila euro, comprato dai medici di Palermo attraverso una raccolta fondi. 


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