Pachino, Sr - "Siamo a Cracovia, ce l’abbiamo fatta”. Davide Dipietro, siracusano di 48 anni, è riuscito a riportare a casa la sua Natalia, fisioterapista di Kiev, madre due bambini di 14 e 11 anni. Seimila chilometri in tre giorni e mezzo insieme al collega Edoardo Nielfi, senza sosta, alla guida di un pulmino - da Pachino fino al confine con l’Ucraina - per mettere tutti al sicuro. Sulla sua pagina Facebook un filmato, che alleghiamo, mostra la compagna insieme ai figli e alcuni parenti, che ha portato con sé sul furgoncino.
"Anche questa notte è passata - scrive Davide - ma ci avviciniamo alla nostra Sicilia". Una love story in tempo di guerra, a lieto fine, ma negli occhi dell'uomo, operaio ittico di una ditta specializzata di Pachino, c’è l’orrore delle bombe: “Ho visto coi miei occhi l’esodo dei profughi ucraini - racconta - al confine con l’Ucraina file di auto con donne e bambini sono in attesa di passare oltre, terrorizzati e in lacrime”.
Non appena iniziati i bombardamenti a Kiev nei giorni scorsi, Natalia si è rifugiata coi bambini a casa di parenti, al confine con la Polonia. "Ma la situazione non era per nulla sicura”. Mentre scriviamo hanno già traghettato la loro auto da Villa San Giovanni a Messina, pronti per tornare a casa. “Il mio datore di lavoro mi aiuterà assumendo Natalia in azienda - annuncia Davide - non mi sono mai sentito solo. Anche per questo ho trovato la forza di guidare fino al territorio di guerra, col batticuore e tanta paura”.