Attualità Roma

Papa Francesco si commuove davanti alla statua dell'Immacolata

«La pace vinca sulla guerra»



Roma - Papa Francesco ha faticato, oggi, a trattenere le lacrime davanti alla colonna di marmo della Madonna Immacolata a piazza Mignanelli, a Roma. «Vergine Immacolata, avrei voluto oggiportarti il ringraziamento del popolo ucraino per la pace che da tempo chiediamo al Signore. Invece devo ancora presentarti la supplica dei bambini, degli anziani, dei padri e delle madri, dei giovani di quella terra martoriata. Ma in realtaÌ€ noi tutti sappiamo che tu sei con loro e con tutti i sofferenti, cosiÌ€ come fosti accanto alla croce del tuo Figlio».

Il pensiero del Papa va poi ai romani e alle loro fatiche quotidiane. Stavolta l'invocazione alla Vergine fa riferimento a tanti che soffrono per la crisi economica, per la mancanza di lavoro o di una casa. «Ti porto le preoccupazioni delle famiglie, dei padri e delle madri che spesso fanno fatica a far quadrare i bilanci di casa, e affrontano giorno per giorno piccole e grandi sfide per andare avanti. In particolare ti affido le giovani coppie, perché guardando a te e a San Giuseppe vadano incontro alla vita con coraggio confidando nella Provvidenza di Dio».

Al termine dell'omaggio tradizionale in piazza, Francesco ha fatto qualche passo con il bastone per ammirare la grande quantità di fiori che sono stati deposti dai fedeli ai piedi della statua della Madonna. Non ha mancato di salutare i malati dell'Unitalsi che lo aspettavano disposti in fila, tutti in carrozzella. A loro si è avvicinato seduto sulla sua carrozzina, ma il dolore al ginocchio non gli consente più di percorrere lunghi tragitti. Con loro si è intrattenuto qualche minuto e poi ha salutato le persone assiepate dietro le transenne.

L’omaggio di un grande cesto di rose bianche

Arrivato alle 15.47 in Piazza di Spagna, Papa Francesco, accolto dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dal cardinale Vicario Angelo De Donatis, appoggiandosi al bastone, aveva raggiunto la zona del monumento all’Immacolata. Dopo la benedizione del grande cesto di rose bianche, portato ai piedi del grande basamento, ascoltate le litanie alla Vergine intonate dal coro della Diocesi di Roma, aveva ricordato che tante corone di fiori, deposte da tante realtà cittadine “esprimono l’amore e la devozione per te, che vegli su tutti noi”, e che “vedi e accogli anche quei fiori invisibili che sono tante invocazioni, tante suppliche silenziose, a volte soffocate, nascoste ma non per te, che sei Madre.

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Dopo due anni nei quali sono venuto a renderti omaggio da solo sul far del giorno, oggi ritorno a te insieme alla gente di questa Chiesa e di questa Città. E ti porto i ringraziamenti e le suppliche di tutti i tuoi figli, vicini e lontani.


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